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Arte e Riforma Luterana al Museo di Capodimonte

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Nell’auditorium del Museo di Capodimonte il 5 ottobre mattina si è discusso di Arte e Riforma, in occasione del 500° anniversario della Riforma protestante che ricorre quest’anno e che ha lasciato innumerevoli tracce nella storia e nella cultura del mondo occidentale e affascinanti segni anche a Napoli. Convegno voluto dal Museo e Real Bosco di Capodimonte con  il Goethe-Institut Neapel, in collaborazione con l’Associazione Amici di Capodimonte.

L’evento  -  Studiosi di respiro internazionale hanno indagato gli effetti della Riforma protestante, un dialogo a più voci, occasione di sondare la cultura riformistica nella storia e nell’arte del XVI secolo. – Dopo i saluti introduttivi di Sylvain Bellenger, Direttore Museo e Real Bosco di Capodimonte e di Maria Carmen Morese, Direttore Goethe-Institut Neapel, hanno fatto seguito gli interventi di Girolamo Imbruglia, dell’Università degli studi di Napoli L’Orientale, Napoli e la Riforma. Percorsi cinquecenteschi; Pierluigi Leone de Castris, dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, Da Raffaello e Leone X ai Cappuccini di Ochino. Pittura sacra e fermenti di Riforma in Polidoro da Caravaggio; Sebastian Schütze, dell’Università di Vienna, Il discorso delle immagini: continuità, transizione e rottura al tempo della Riforma.

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Cinquecento anni indietro - Quando Martin Lutero appose sulla porta della Cattedrale di Ogni Santi a Wittemberg, le sue 95 Tesi teologiche, quasi nessuno immaginava che si stava preparando un periodo di grandi contrasti religiosi fra gli stati europei e al loro stesso interno. Considerandolo come il solito frate visionario le cui idee non avrebbero convinto nessuno, come varie volte era capitato nel corso della storia della chiesa. Le tesi luterane conosciute come teologia della croce,  cui si giustapposero motivazioni politiche e sociali, ebbero invece un’accoglienza molto favorevole in primo luogo fra la popolazione e i principi della nazione tedesca, allargandosi poi a macchia d’olio in varie regioni dell’Europa del Nord e sfociando in scontri sanguinosi i cui esiti avrebbero ridisegnato completamente il volto dell’Europa moderna.

 

Napoli e l’anniversario della Riforma – Un anniversario che ha trovato una sponda importante nella città di Napoli, e non solamente nell’appoggio delle istituzioni, ma con un interesse che è andato oltre i patrocini accordati e le disponibilità delle amministrazioni a collaborare attivamente agli aventi culturali. La folta presenza di pubblico alle iniziative è la testimonianza di un interesse vivo della cittadinanza; anche la collaborazione ecumenica e interreligiosa ha dimostrato quanto il tema della Riforma sia aggregante, e quanto possa mettere in relazione culture e religioni in dialogo. Una serie di manifestazioni che hanno, di fatto, accompagnato il percorso sino al 2017, attraverso incontri con tante persone, raccontando loro la Riforma. Si è riusciti nel tempo a mettere in rete le diverse realtà culturali e formative presenti sul territorio: le scuole, i musei, le chiese cristiane, le associazioni, le università e condividere con le amministrazioni locali i nostri sogni e le nostre aspettative, che poi sono state patrocinate e condivise in sincera sinergia.

Il messaggio della Riforma nell’attuale – E’ un messaggio importante: quello della responsabilità e della cura del prossimo, di noi stessi e delle cose che circondano. Un messaggio antitetico rispetto a ciò che spesso viene osservato nel mondo e nell’ Europa, condizionata da fenomeni pericolosi come la dilagante corruzione, da egoismi e chiusure che spingono a erigere muri e barriere. Un messaggio di speranza e di serietà.

La Comunità Evangelica Luterana di Napoli e il Lutherischer Weltbund Deutsches Nationalkomitee – Nel corso di tutto il 2017 hanno promosso il calendario di eventi. Appuntamenti, aperti al pubblico e gratuiti, che indagano gli aspetti e l’eredità della Riforma, coinvolgendo molte istituzioni cittadine e ricordano come all’inizio del Cinquecento, si intrecciarono in città la cultura classica, la filosofia neoplatonica e il cristianesimo: terreno fertile per nuove idee rivoluzionarie.