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Artisti napoletani contro il gioco d’azzardo

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I giuristi napoletani per l’arte a sostegno del gioco fatto non per azzardo: Art For U, al PAN Palazzo delle Arti di Napoli, dal 21 novembre. Mostra realizzata grazie alla collaborazione dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, che vede la sinergia tra l’Accademia di Belle Arti ed il Gruppo UnipolSai. Nata all’interno della più ampia campagna  di informazione Per gioco non per azzardo di Unipol, ha allo scopo di contribuire efficacemente al contrasto dei rischi legati al gioco d’azzardo. La mostra, visitabile a partire dal 21 novembre,  ha consentito al pubblico di votare la propria preferenza fino al  24 novembre sera.

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Il concorso – Bandito nel novembre 2015, rivolto agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, giunge alla fase finale, con l’assegnazione di 5 premi di 1000 € ciascuno per i primi 5 lavori, assegnati dalla giuria popolare in base ai criteri di bellezza, efficacia ed  emozione che l’opera ha saputo trasmettere al visitatore. Gli ambiti in cui gli studenti si sono cimentati nelle loro proposte artistiche sono stati: l’impatto della pratica dell’azzardo sugli anziani, l’impatto della pratica dell’azzardo sull’accesso ai beni, l’impatto della pratica dell’azzardo sulla salute, l’impatto della cultura dell’azzardo sul rapporto tra rete/tecnologia e giovani e l’impatto della cultura dell’azzardo sugli esercizi commerciali. Le preferenze del pubblico napoletano, che saranno raccolte grazie ad una apposita urna allocata negli spazi della mostra,  si sommeranno ai giudizi già acquisiti durante le esposizioni precedenti ospitate a Bologna, Torino, Firenze, Milano e Roma.

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I partecipanti – A tutti è stato chiesto di dare un contributo in termini artistici alla crescita di una coscienza critica relativa alle implicazioni del gambling nel tessuto socio economico nazionale e, al tempo stesso aiutare a diffondere comportamenti di protezione dal rischio della pratica del gioco d’azzardo. Attraverso lavori di pittura, grafica, decorazione, video, fotografia, design e scultura, hanno interpretato il rischio della pratica del gioco d’azzardo  con un’attenzione particolare alle persone e alle comunità più fragili e vulnerabili.

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La giuria scientifica – I 16 lavori esposti, sono già stati valutati da una giuria scientifica composta dal Presidente e dal Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli Paolo Ricci e Giuseppe Gaeta, Marco Dotti docente dell’Università di Pavia, fondatore del Gruppo NO SLOT e Piera Cristiani, blogger d’arte, affiancati per Unipol Gruppo da Marisa Parmigiani,  Responsabile Sostenibilità, Giulia Zamagni, direttrice del Museo CUBo, nonché gli agenti Abbate Francesco e Amicarelli Fernardo. Il  25 novembre 2016 alle ore 11.30 premiati i vincitori da Marisa Parmigiani, Responsabile Sostenibilità Gruppo UNIPOL insieme al Presidente ed al Direttore dell’Accademia.

I vincitori - Questi i lavori premiati, che resteranno di proprietà del Gruppo Unipolsai: L’Assenza di Viviana Marchiò, Spazi Silenti di Veronica Bisesti e Antonio Della Guardia, Paradise di Manuela Donadoni, Slot Disturbia di Chiara De Stefano e Antonietta Catalano, Senza titolo di Alessio Capaccio.

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Il gioco d’azzardo – E’ una delle prime forme di dipendenza senza droga studiate, che ha ben presto attratto l’interesse della psicologia e della psichiatria, ma anche dei mezzi di comunicazione di massa, degli scrittori e dei registi, al punto che si continua spesso a riparlarne in relazione alle sue conseguenze piuttosto serie sulla salute ed in particolare sull’equilibrio mentale che questo tipo di problema è in grado di produrre. Una patologia che spinge a giocare in maniera compulsiva, per vivere l’eccitazione del rischio, che spesso è tanto più forte quanto più alta è la posta: anche se le persone sanno come funziona il mondo del gioco d’azzardo, continuano a giocare senza riuscire a fermarsi, che stiano vincendo o perdendo, finché non hanno perso tutto. Per questo spesso si ritiene che il malato di gioco d’azzardo non giochi per vincere, ma per perdere.

Le stime – Il ministero della Sanità stima che una percentuale compresa tra lo 0.5% e l’1% della popolazione italiana abbia sviluppato forme di gioco problematico, l’anticamera della “Sindrome da gioco patologico”, elencata dall’OMS tra le forme di dipendenza.  In particolare con questo bando si è deciso di coinvolgere i giovani perché si tratta di una popolazione particolarmente esposta al tema, come si evince dalla rilevazione Young Millennials Monitor di Nomisma- osservatorio annuale sostenuto dal Gruppo Unipol- che ha coinvolto oltre 10mila studenti tra i 14 e 19 anni,  secondo cui il 10% dei giovani gioca almeno una volta a settimana.

<<La campagna di Unipol “Per gioco non per azzardo” – sostiene Pierluigi Stefanini, Presidente del Gruppo Unipol -  ha l’obiettivo di promuovere, in coerenza con i valori di solidarietà, lungimiranza e responsabilità e attingendo all’esperienza propria di un’impresa assicurativa nella gestione dei rischi e degli eventi aleatori, un percorso di conoscenza rivolto in particolare alle persone più vulnerabili e alle loro famiglie, sostenendole nel prevedere, prevenire, collaborare e aiutar­si vicendevolmente, per accrescere la consapevolezza del rischio da parte di ogni cittadino maturo. In particolare, l’approccio adottato dal Gruppo vuole essere innanzitutto un approccio di approfondimento culturale teso a costruire percorsi di sensibilizzazione e di consapevolezza rispetto alle motivazioni, ai desideri delle persone che giocano compulsivamente e agli elementi che favoriscono la ludopatia>>.