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Boom di interventi in Asia per occidentalizzare gli occhi a mandorla

Una nuova e sconcertante tendenza quella che sta prendendo piede nei paesi del sollevante: una moda che sicuramente lascia spazio a tanti dubbi almeno qui in occidente. Quando l’occhio a mandorla non piace più ecco che cinesi e giapponesi si rivolgono al chirurgo plastico per rimodellare all’occidentale il naturale taglio “a mandorla”  tanto tipico e caratteristico dei popoli asiatici. Sempre più giovani, specialmente donne, si rivolgono alla medicina per cancellare, quasi come se fosse un colpo di spugna, una peculiarità del tutto esotica e spesso anche attraente. A differenza del colore della pelle che è stato spesso oggetto di episodi di razzismo (ancora oggi purtroppo), la forma degli occhi non è stata quasi mai presa di mira dagli omofobici e dai razzisti. Difficilmente si sono sentiti episodi di scherno rigurado a questa caratteristica. Ebbene, in oriente sta spopolando questa moda secondo cui i tratti occidentali sono più belli, gli zigomi sono più sottili, il naso più grosso e gli occhi hanno una forma, a parer loro, più esotica. Che la Cina sia uno dei paesi che maggiormente propone imitazioni di prodotti occidentali è cosa nota, ma che si possa arrivare ad imitare anche la fisicità forse è un po’ troppo. Dalla Cina alla Corea del Sud fino al Giappone, la richiesta di interventi di “occidentalizzazione” é aumentata quasi del 50% negli ultimi tre anni. E mentre le donne europee e americane lottano quotidianamente contro la cellulite ed una fisicità non proprio asciutta, che per contro [1]possono sfoggiare moltissime asiatiche, queste ultime invidiano i tratti somatici che definiscono più belli e dolci. Una spirale di insoddisfazione che porta ad un solo risultato: l’ossessione di una perfezione che col tempo è inevitabilmente destinata a sfiorire.