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“Cattivissimo Me”. Mai visto un cattivo così.

[1]“Cattivissimo me” è il nuovo film d’animazione uscito nelle sale italiane il 15 ottobre nella versione standard e in quella in 3d. Con la sua trama non banale e scontata, come a volte capita nei film per i più piccoli, questa pellicola riesce a catturare la curiosità e l’attenzione anche degli spettatori non più giovanissimi. La storia è un mix di “cattiveria” e bontà che non risulta sdolcinato e “già visto”, ma divertente e originale anche perchè pone lo spettatore nell’ottica del “cattivo”.

Gru, il protagonista, è un cattivo ormai attempato che vuole preparare un colpo davvero grandioso: rubare la Luna! Per farlo si avvale dei suoi collaboratori, dei piccoli esserini gialli che fanno da operai in una sorta di catena di montaggio del male, e di un anziano scienziato tanto sordo quanto pazzo. Vedendosi rifiutato il sostegno della banca che decide di non finanziare il suo progetto in quanto poco credibile, Gru dovrà escogitare un modo per riuscire ad impossessarsi del congegno del suo antagonista, Vector, con il quale riuscirà a rimpicciolire la luna e finalmente a rubarla. Sulla strada di Gru però, piomberanno tre orfanelle che finiranno  col partecipare alle rocambolesche peripezie del protagonista, ma al contempo faranno venire in superficie tutto il buono che c’è in lui.

Gru, in fondo, non è poi così cattivo come vuol sembrare e a risvegliare quella bontà sopita saranno tutta una serie di eventi imprevedibili.

Un film d’animazione ben fatto in termini di originalità. I personaggi somaticamente rispecchiano le caratteristiche psicologiche che evocano: Gru, alto, naso lungo e appuntito, gambe lunghe e sproporzionatamente sottili che richiamano la sua spigolosità caratteriale; Vector, in tuta arancione, incarna la futilità e la pochezza del giovane illuso ed esaltato; le tre ragazzine, dolci ma pestifere, che con uno sguardo riescono ad intenerire anche il cuore del perfido Gru. Cattivo si, ma un cattivo che infondo aveva solo bisogno di un po’ d’affetto per sciogliere quella lastra di ghiaccio intorno al cuore.