- Città del Monte - http://www.cittadelmonte.it/wordpress -

Chagall a Napoli, l’amore in mostra

Solo l’amore mi interessa, sono in contatto solo con cose che hanno a che fare con l’amore

 fb_img_1550850079146 [1]

Chagall. Sogno d’amore: per la prima volta a Napoli, la poetica magia di Marc Chagall raccontata attraverso l’esposizione di 150 opere presso la Basilica della Pietrasanta – Lapis Museum di Napoli dal 15 Febbraio al 30 Giugno 2019. La mostra realizzata con il contributo di fondazione Cultura e Arte, è organizzata e prodotta dal Gruppo Arthemisia; vede come partner istituzionale il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, si avvale del patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli, ed è promossa dall’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, è sotto l’egida dell’arcidiocesi di Napoli, e in sintonia con la sezione san Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, della rettoria della Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta e dell’associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS.

La mostra – Racconta la vita, l’opera e il sentimento di Chagall per la sua sempre amatissima moglie Bella, attraverso l’esposizione di 150 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni. Un nucleo di opere rare e straordinarie, provenienti da collezioni private e quindi di difficile accesso per il grande pubblico.Curata da Dolores DurànUcar, la mostra racconta il mondo intriso di stupore e meraviglia dell’artista. Si divide in cinque sezioni in cui sono riassunti tutti i temi cari a Chagall: infanzia e tradizione russa; sogni e fiabe; il mondo sacro, la Bibbia; un pittore con le ali da poeta; l’amore sfida la forza di gravità.
La tradizione russa legata alla sua infanzia, dalla quale non si allontanò mai; il senso del sacro e la profonda religiosità che si riflettono nelle creazioni ispirate alla Bibbia; il rapporto con i letterati e i poeti; l’interesse per la natura e gli animali e le riflessioni sul comportamento umano che trovarono espressione nelle acqueforti delle Favole; il mondo del circo, che lo affascinava sin dall’infanzia per la sua atmosfera bohémienne e la sua sete di libertà; e, ovviamente, l’amore, che domina le sue opere e dà senso all’arte e alla vita.Nelle opere, un universo di sogni dai colori vivaci, di sfumature intense che danno vita a paesaggi popolati da personaggi, reali o immaginari, che si affollano nella fantasia dell’artista, opere che riproducono un immaginario onirico in cui è difficile discernere il confine tra realtà e sogno.

 fb_img_1550850047812 [2]

Oltre la mostra – Questa mostra inaugura anche un’importante prima volta: prende il via l’innovativo progetto L’Arte della solidarietà, realizzato da Arthemisia insieme a Susan G. Komen Italia, organizzazione impegnata nella lotta al tumore del seno che interessa una donna su otto in Italia. Arthemisia devolverà a Susan G. Komen Italia una parte degli incassi provenienti dalla vendita dei biglietti d’ingresso alle mostre per la realizzazione di progetti concreti a beneficio delle persone con difficoltà di accesso alle cure.I progetti verranno condivisi e raccontati passo dopo passo a tutti i visitatori delle mostre, con il fine ultimo di creare una grande famiglia solidale e unita dalla volontà di rendere il mondo più bello, attraverso l’arte e più buono, con i progetti a sostegno dei meno fortunati.

Nella presentazione del rettore della basilica, Vincenzo De Gregorio – «Mia soltanto, è la patria della mia anima”: così Marc Chagall grida e denuncia il suo universo interiore. In questo universo si racconta, come accade per ogni artista, la storia del mondo così come la sensibilità, l’intreccio delle esperienze, la visione religiosa e l’impatto con le vicende politiche l’hanno configurata. Il suo è un mondo che affonda nell’esperienza religiosa di Israele le sue radici: anche lui è l’Ebreo errante nel viaggio continuo alla ricerca della patria promessa che di volta in volta si staglia sull’orizzonte e poi svanisce per orientare lo sguardo e la volontà verso altre mete. In questo viaggiare continuo Chagall assorbe quanto di nuovo l’orizzonte nel quale vive gli procura. Anche per lui, ebreo, il comando contenuto nella Legge di Mosè, di non dipingere e raffigurare nessuna immagine, sarebbe stato un impedimento ineludibile; invece dipinge e raffigura, assumendo dal mondo russo, quello delle icone e dell’infinita ricchezza di immagini del Cristo, della Madre di Dio, dei Santi della tradizione greco/slava, la multiforme galleria iconografica che diventerà la cifra stabile della sua opera.La mostra allestita nella basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta, in Napoli, è speculare al mondo stratificato della stessa. Dalle fondamenta greco/romane e cristiane delle origini, al barocco delle strutture architettoniche del Fanzago, la basilica è come il mondo interiore di Chagall, guidato da una sola idea: il senso religioso della vita. Questo  gli ha permesso di rimanere ebreo ma di essere anche russo; gli ha permesso di partecipare agli eventi rivoluzionari che avrebbero capovolto la sua patria russa, ma di allontanarsene. Sempre il senso religioso della vita gli ha consentito di fare suo il compatriota Gesù di Nazareth e porre in parallelo le sofferenze del Maestro di Nazareth crocifisso con quelle degli Ebrei del suo tempo ma, pure, con quelle di tutta l’umanità. Questa visione religiosa, ma non confessionale, gli ha permesso di dipingere vetrate per le chiese e avvicinarsi agli uomini del suo e del nostro tempo raccontando, con i suoi colori vivaci e gli accostamenti di cose e di anime sempre fitti e intensi, all’interno del perimetro anche angusto delle sue superfici dipinte, la vita.La Basilica della Pietrasanta si colloca, maestosa ed imponente, sul Decumano maggiore della Città, indicando come unapietra miliare la direzione versa la quale dirigere i passi delle persone che, intorno, lavorano, amano, soffrono, commerciano, divagano nell’intricato dedalo di vicoli e strade. Chagall, in questa singolare mostra nel cuore della Pietrasanta, racconta ai visitatori il suo itinerario di pellegrino della vita che ha vissuto le medesime esperienze tanto umane, e indica ancora quale sia la direzione verso la quale dirigere i nostri passi a volte incerti. Il senso religioso della vita: in queste due parole è racchiusa l’idea di legame = re-ligare = legare a doppio filo e quella di indicazione e di direzione verso la quale andare. E’ il messaggio eterno che lo Spirito ha assegnato agli Artisti di ogni tempo facendone i portatori del suo messaggio e dimostrazione della sua presenza nella Storia. Marc Chagall è tra questi».