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Chi ha paura muore ogni giorno: Giuseppe Ayala racconta la mafia a teatro.

[1]Giuseppe Ayala approda alle scene teatrali con uno spettacolo che prende il nome dall’omonimo libro di cui Ayala è autore. Sabato 14 e Domenica 15 aprile l’ex pm palermitano sarà in scena al Teatro Bellini di Napoli, via conte di Ruvo, per raccontare quegli anni accanto a Falcone e Borsellino fino al drammatico 1992, anno della loro scomparsa. Ayala sceglie come mezzo di comunicazione il teatro, un contatto vivo e diretto con il pubblico, per ricordare i progetti, l’impegno, il lavoro accanto ai due giudici, ma anche la vita quotidiana insieme a loro, il profondo legame di amicizia che li univa, racconta così le serate e i momenti trascorsi insieme. Un racconto vero ed autentico che ha già emozionato numerosi teatri italiani, uno spettacolo che arriva dunque dritto al cuore di tutti, fa riflettere e pensare per non dimenticare la realtà siciliana di quegli anni drammatici, ma tenendo sempre aperta una finestra sulla nostra realtà presente, le cui indagini rimaste ancora aperte saranno affrontate da Ayala nella parte finale dello spettacolo. Scena teatrale essenziale, sfondo nero, qualche sedia e un grande albero di magnolia, simbolo della lotta contro la mafia, colorato da luci verdi, che diventa così protagonista indiscusso della scena mettendo immediatamente l’accento sulle questioni che saranno affrontate. Un teatro civile ed impegnato, emoziona e fa riflettere al tempo stesso su un aspetto della realtà italiana. Ayala dimostra una grande capacità di coinvolgimento del pubblico, si racconta e racconta in maniera autentica con storie documentate rigorosamente che fanno emergere la personalità dell’ex pm, un uomo che crede in ciò che fa. Il teatro dà voce a quella che si può definire l’autentica testimonianza della sua vita. Uno spettacolo per non dimenticare la nostra storia e le storie di uomini che come lui hanno lottato per una paese migliore. <<Sono solo una persona come tutti gli altri>> risponde Giuseppe Ayala a chi gli chiede se si sente un po’ speciale e un po’ eroe.