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Effetto Placebo: non è solo questione di mente

teresa montesarchio cittadelmonte placebo [1]L’effetto placebo consiste nel fatto che una pillola o un trattamento -che non contengono in sé principi attivi- aiutano o curano effettivamente una persona solo perché questa lo crede. Questo fenomeno mostra che la rappresentazione mentale che si ha della cura può essere importante almeno quanto la cura in sé stessa.

La ricerca clinica sul placebo risale al 1978, quando i ricercatori hanno scoperto che alcuni pazienti di studi dentistici ricevevano sollievo sia dalle pillole di placebo, che da altri farmaci anestetici.

Finora si era creduto che l’effetto placebo dipendesse esclusivamente da un fenomeno psicologico, ma una nuova ricerca ha messo in luce una nuova variabile, che non ha a che fare con la nostra mente.

Lo studio è stato condotto dal gruppo di ricerca capeggiato dalla Dott.ssa Kathryn Hall al Beth Israel Deaconess Medical Center a Boston ed è stata pubblicata sul giornale Trends in Molecular Medicine nello scorso mese. Ciò che è stato scoperto è che alcune persone potrebbero presentare un gene o una serie di geni che li rende più sensibili al placebo rispetto ad altre persone -anche quando esse sanno che si tratta di placebo!

Le implicazioni di tali risultati sono numerose e vanno dalla riformulazione delle metodologie di ricerca alla riconsiderazione dei pazienti più adatti a ricevere cure farmacologiche -e le rispettive dosi. Si sta infatti valutando la possibilità di decidere il tipo di farmaco e la rispettiva dose in base al bagaglio genetico di un determinato paziente.

Il dibattito etico al riguardo è già in atto: davvero arriverà il giorno in cui persone con la stessa patologia, riceveranno cure diverse in quanto diversamente sensibili al placebo? Staremo a vedere.

Fonte:
Hall, K. T., Loscalzo, J., Kaptchuk, T. J. (2015) Genetics and the placebo effect: the placebome. Trends in Molecular Medicine , Volume 21 , Issue 5 , 285 – 294