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Fine pena mai

Si inserisce nel solco, ormai ben tracciato, dei mafia-movie questo lavoro di Barletti e Conte (più noti come Fluid Video Crew). Lo spunto di originalità risiede nella scelta del soggetto: genesi, ascesa e decadenza dell’inesplorata Sacra Corona Unita, filtrate attraverso i flashback autobiografici che il boss Antonio Perrone rievoca dopo 15 anni trascorsi in regime di “41 bis”.

La scelta degli attori non protagonisti riporta alla memoria il “Mery per sempre” di Marco Risi ma, a ben vedere, qui abbiamo a che fare con professionisti. Scarsa disinvoltura anche nell’interpretazione di Claudio Santamaria (il cui salentino è spesso tradito dall’inflessione romanesca). Fa eccezione Giorgio Careccia.

Convince invece la scenografia, che riesce a cogliere tratti dello sfondo salentino rimasti verosimilmente immutati da trent’anni a questa parte.

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