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I piccoli principi del Rione Sanità

presentazione del libro a Capodimonte [1]

presentazione del libro a Capodimonte

<<Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda. E si dice: ‘Il mio fiore è là in qualche luogo’. Ma se la pecora mangia il fiore, per lui è come se tutto a un tratto tutte le stelle si spegnessero!>> – Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe“. C’era una volta una Reggia e dei piccoli bambini: al Museo e Real Bosco di Capodimonte, presentazione del libro I Piccoli Principi del Rione Sanità, di Cristina Zagaria, Piemme editore.

E’ il 21 ottobre mattina, quando il Salone delle Feste del Museo di Capodimonte è invaso da decine e decine di bambini del Rione Sanità per la prima presentazione nazionale di un volume, alla presenza, oltre che dell’autrice, di  Alessandro Siani, Conchita Sannino, padre Antonio Loffredo, Antonio Riva. Nella gioia e nella allegria per raccontare di una favola di incontro e di amicizia, di bello e di brutto. La presentazione di un libro bambino.

Il libro – È un progetto ideato e sviluppato in collaborazione con la Fondazione Alberto e Franca Riva Onlus, che da alcuni anni si occupa di contrasto al disagio sociale sostenendo progetti sul territorio in collaborazione con il parroco del Rione Sanità, padre Antonio Loffredo. Progetti al quale l’editore Piemme destinerà 1 euro per ogni copia venduta. Nasce dai disegni, storie e racconti dei ragazzi della Sanità che in tre mesi di laboratorio, a partire dal volume Il piccolo principe di Saint-Exupéry, hanno espresso la propria creatività e i propri sogni, così vicini al Real Bosco di Capodimonte, luogo di sogno per molti di loro. La trasformazione in romanzo dell’esperienza di chi combatte ogni giorno per la rinascita e lo sviluppo di un territorio, coinvolgendo in prima persona i più giovani. Fino a scoprire, attraverso l’ascolto della loro quotidianità, delle loro speranze, delle loro sfide, delle loro piccole paure, un mondo fatto di amicizia, coraggio, collaborazione, accoglienza: un mondo di piccoli principi in cui, come a volte succede nella vita, lo sguardo bambino non permette neppure alle realtà più crude e violente di prevalere.

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La trama -  Uhuru, un profugo africano di 19 anni diretto in Svizzera alla ricerca di una nuova vita, si ferma a Napoli nel Rione Sanità. Accolto dai ragazzi del quartiere che lo chiamano l’Aviato, come l’aviatore di Saint-Exupéry, Uhuru conosce le storie del Pianeta Sanità, con le sue contraddizioni, le difficili vite, le illegalità e ne scopre la bellezza, nelle persone che amano il loro quartiere e lavorano per un futuro migliore. Con Padre Antonio Loffredo incontra i Piccoli Principi della Sanità: Diego, Rosa, Isaia, Samuele, Aurosa e Pokemoncino, che si tengono idealmente per mano per prendere una strada nuova. Una strada migliore.

Il legame con il Bosco di Capodimonte – Per costruire la trama con i bambini, l’autrice ha fatto il gioco del palloncino rosso: <<C’è un palloncino rosso, il vento lo solleva e vola… dove va?>>. Il palloncino rosso dei bambini della Sanità però non ha mai spiccato davvero il volo: il posto più lontano dove i bambini sono riusciti a immaginare che arrivi, a parte Dio, è il Bosco di Capodimonte. Perché loro dal rione non sono mai usciti e hanno paura, proprio come il palloncino. Al Bosco ci sono andati tutti la prima volta con gli educatori e per loro è stato un viaggio. Invece il lavoro quotidiano di Padre Antonio Loffredo è quello di insegnare a questi bambini a sognare, ad andare via, lontano, ad esplorare il mondo, per poi tornare.

L’autrice – Giornalista, scrittrice e mamma, di origine tarantina, vive a Napoli dove lavora per il quotidiano La Repubblica. <<Sono nata a Carpi 42 anni fa, un po’ per caso, un po’ perchè con l’Emilia ho un legame forte, ma sono pugliese, nel cuore, nei modi, nelle radici.  Da bambina ho vissuto cinque anni a Bergamo e poi sono tornata in Puglia, a Taranto, città della mia famiglia. Ho frequentato la scuola di giornalismo di Bologna e sono diventata giornalista professionista, grazie a un maestro unico come Angelo Agostini. A 25 anni sono stata assunta dal quotidiano La Repubblica e ho lavorato nelle redazioni di Bologna, Bari, Roma, Milano. Dal 2007 vivo e lavoro a Napoli, che  è diventata per la prima volta la mia casa >>.Tra i suoi libri, pubblicati per Sperling & Kupfer, Malanova e Veleno. Per la collana Il Battello a Vapore dell’editore Piemme ha già pubblicato Cuore di pugile.

Un finale di speranza – I baobab del pianeta del piccolo principe diventano metafora della camorra. Ma come nel racconto di Antoine de Saint-Exupéry,  c’è un finale di speranza: i ragazzi trovano il coraggio di lasciare il rione e ritornarci  dopo aver esplorato il mondo e diventano protagonisti del cambiamento. Un cambuamento che non riguarda solo il loro quartiere, ma l’Italia, il mondo.

Alcune citazioniSecondo voi, il lampionaio è felice? – Sì, perché non ha niente da fare: lavora solo di sera…Quale consiglio dareste al lampionaio?- Di lasciare questo pianeta per incontrare nuove persone, e magari innamorarsi, di costruire un razzo o un aereo e andare lontano, di comprarsi un letto per dormirci sopra e sognare di andare via>> […] E voi, conoscete qualche re? – Sììì, il re Barbone! Aveva il pascolo di Capodimonte, dove andava in vacanza: tenevano un sacco di gioielli e la corona, che però adesso si trovano nei musei per farli vedere alla gente. C’hanno fatto un sito. La regina Elisabetta, che si trova in Londra! Il figlio dovrebbe diventare re, ma quello non è buono proprio… A me il re ricorda ‘o preside a scuola, che ha un sacco di potere ma non ha ucciso nessuno>> […] Bimbi, a cosa vi serve contare le stelle? – Ad esprimere i desideri!…Io vorrei 1000 euro…Il mio desiderio invece è che mio padre esca dal carcere […] Se incontrate il Piccolo Principe, cosa gli chiedete? – Mi dai un euro?