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In tempo di pandemia. Piccolo manuale per navigare a vista.

In tempo di pandemia. Piccolo manuale per navigare a vista

a cura diGaetano Di Palma e Pasquale Giustiniani

Edizioni Artetra

Capua 2020

pandemia [1]

Le edizioni ArteTetra di Capua entrano creativamente sul tema della fase 2 della pandemia da Covid 19, con questo nuovo titolo, affidato alla collana Divinavidi diretta da Gaetano Di Palma (https://www.artetetra.it/prodotti/in-tempo-di-pandemia [2]).

Filosofi (Pasquale Giustiniani e Antonio Tubiello), biblisti (Gaetano Di Palma), teologi (Lorella Parente) e moralisti (Micola Rotundo) hanno il compito di offrire in queste pagine delle coordinate per la “navigazione a vista”. Ecco la scommessa editoriale, realizzata da docenti della Facoltà teologica san Tommaso d’Aquino in Napoli: nel frattempo, come siamo ancora noi nel corso di questa pandemia da coronavirus, è possibile almeno “balbettare”, per trovare, se non proprio dei codici, almeno qualche punto di riferimento, per sentirsi meno disorientati o frastornati, o meno incapaci di essere lucidi. Occorre attendere che sia passata la crisi per pensare “a mente fredda” al significato e alle vere conseguenze di quanto abbiamo vissuto. Tante voci frattanto si affastellano: voci di scienziati, biologi, medici esperti delle più diverse branche, politici, economisti, filosofi, teologi… Per settimane, dicono i curatori, non è andata bene per niente, perché ci hanno rimesso la vita decine di migliaia di persone, di ogni età e di ogni ceto (preti compresi), le quali hanno dovuto lasciare questa esistenza senza la vicinanza delle persone care, senza una carezza, un abbraccio, un minimo conforto umano e, per chi crede, religioso: altro che rimozione della morte, come ci avevano avvertito sociologi e bioeticisti del secolo XX. È il tempo della tristezza del morire soli, a meno che non ci sia qualche medico o infermiere mosso a compassione che stringe la mano del morituro o tracci sulla fronte qualche segno di croce. È il tempo della solitudine nelle sale di rianimazione incrementate di numero e di macchinari sempre più sofisticati. È il tempo delle procedure per tentativi ed errori, nel campo delle sperimentazioni di farmaci e di nuove cure, e perfino nel campo delle decisioni politiche assunte per decreti del Presidente del Consiglio.

Apre la piccola galleria un contributo di Pasquale Giustiniani, che individua, dal punto di vista bioetico, tre punti fondamentali: la riscoperta che, forse, non esistono soltanto dei diritti umani (come quello alla salute, peraltro tutelato dalla nostra Carta costituzionale), ma anche dei veri e propri diritti dei non-viventi all’interno del biosistema; poi, lo spessore acquisito dai principi definiti all’inizio del terzo millennio nella Carta della terra; infine, l’attualità sempre più cogente della riflessione bioetica del Magistero cattolico che, prima in un’enciclica del 2005 e poi in un’esortazione apostolica del 2020, avevano indotto una più ampia riflessione filosofico-teologica sulla casa comune. A sua  volta, Antonio Tubiello presenta una parafrasi e commento della quaestio 49, articulus 2 della prima parte della Summa theologiae di san Tommaso d’Aquino: l’obiettivo divino, anche attraverso le pene e le malattie, è sempre di carattere “medicinale”, in modo da indurre coloro che si allontanano dal giusto sentiero, a comprendere che è il peccato a produrre effetti nefasti. Unica strada è il ritorno a Dio, con il sostegno della grazia. Gaetano Di Palma riprende un testo, Levitico 25, in cui si parla dell’anno sabbatico (ogni settimo anno) e dell’anno giubilare, in cui è prescritto il “riposo della terra”. Se Dio si è fermato nel giorno di sabato e all’essere umano è ordinato di riposare nel settimo giorno, anche la terra ha diritto al suo riposo.  Per la terra, e perfino per i suoi virus, questo assume il significato della prospettiva di un riscatto definitivo da verificarsi alla fine dei tempi. Nicola Rotundo nel suo articolo di tenore teologico-morale, individua alcuni elementi essenziali tali da ispirare un’economia a misura d’uomo, che è a misura del Vangelo. L’economia sostenibile prima ancora che di rispettare i tempi (i quali hanno anch’esso un peso), rispetta le tre verità basilari: la verità teologica, la verità antropologica, la verità cosmologica». L’economia fine a se stessa è una forza che schiavizza l’uomo; invece, bisogna convertire l’economia al servizio dell’uomo e del cosmo. Infine, Lorella Parente (teologa nell’ISSR di Salerno, collegato alla Facoltà teologica dell’Italia meridionale) dedica la sua attenzione a una mistica inglese, Giuliana di Norwich, vissuta tra il XIV e il XV secolo, quando la peste frequentemente imperversava. Figura recentemente riscoperta, ha scritto le Rivelazioni dell’Amore divino, da cui emerge una teologia “ottimista” – suo il motto, diventato famoso nei giorni di pandemia, all shall be well, perché il bene viene da Dio – ispirato alla gioia e alla compassione divina: secondo la sua visione, improntata dalla percezione della misericordia, la sofferenza non dev’essere vissuta nell’afflizione, perché è uno stato transitorio di cui sparirà la memoria quando saremo di fronte a Lui. Giuliana di Norwich si distingue non solo perché una delle poche donne che affronta temi teologici – ci sono anche le mistiche della Renania, Caterina da Siena e Angela da Foligno, per esempio –, ma pure per aver scritto in volgare.

Due i curatori dell’agile e interessante volumetto (disponibile anche on line): Pasquale Giustiniani è professore ordinario di Filosofia teoretica nella sezione “San Tommaso d’Aquino” della Pontificia Facoltà di Teologia per l’Italia Meridionale di Napoli, dove dirige il Seminario Permanente di Studi storico–filosofici “Pasquale Orlando”. È titolare della cattedra di Filosofia della religione nella Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Suor Orsola Benincasa – Napoli. Tra le sue numerose pubblicazioni si ricorda l’introduzione a Tommaso d’Aquino, Somma di Teologia (Roma 2018). Per Artetetra ha curato le traduzioni Il segreto della felicità di Eadmero di Canterbury (2018), Le virtù politiche di chi sta al potere di Roberto Bellarmino (2019) e La pietra filosofale dello Pseudo Tommaso d’Aquino (2019). Gaetano Di Palma, presbitero, licenziato in Scienze Bibliche al Pontificio Istituto Biblico di Roma e dottore in Teologia, è professore ordinario di Scienze Bibliche nella Sezione San Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. Fa parte della redazione di Rivista del Clero Italiano e di AsprenasTra i libri più recenti: Cristo primizia dei morti e la risurrezione dei credenti. Studio su 1Cor 15 (Berna 2014), Pietro uomo nuovo in Cristo. Da pescatore ad apostolo: sondaggio nella letteratura lucana (Roma 2015), Cristo e la gioia nei Vangeli Sinottici (Brescia 2016), Una Chiesa povera per i poveri? Profili biblici e storico-teologici di un’antica questione (con P. Giustiniani, Roma 2016).  Per Artetetra dirige la collana divinavidi ed ha curato, con Salvatore Infantino, il volume «Tu sei Pietro». Primo degli apostoli e roccia della Chiesa (2019).

Presso le edizioni Artetra sono in corso di stampa altri interessanti titoli collegati alla ricerca della Facoltà teologica san Tommaso. Tra gli altri, ricordiamo: Roberto Bellarmino, Le virtù politiche di chi sta al potere. Uno scritto politico, a cura di Pasquale Giustiniani, con Introduzione di Carmela Bianco (2019); «Vi sia raccomandato il mio tesoro». L’opzione fondamentale di Giacomo Cusmano, a cura di Lorella Parente (2020).