E’ la città degli eterni cantieri. Sembra quasi un gioco. L’importante è iniziarle le opere, tanto poi per finirle c’è sempre tempo. E inizia il balletto delle responsabilità. Inutile stare a dire chi ci rimette. Ora anche la Galleria Umberto, epicentro della Napoli “bene”, rimane un cantiere abbandonato. Da fine febbraio non si vedono più in giro operai, ma nel compenso immanenti campeggiano le impalcature. Che sono lì da non si sa quanti mesi. Ma la cosa peggiore è che chissà fin quando ci resteranno. Pare che il comune di Napoli stia attendendo dei fondi dalla cassa depositi e prestiti, da Roma quindi. Intanto i commercianti non ne possono più, denunciano crolli di vendite pari al 50%. Come dare loro torto, facendo una analisi complessiva della situazione sembra che quasi nulla possa sospingere cospicui flussi turistici. Basta una settimana di maltempo e la città è in ginocchio. L’opera che si preannunciava straordinaria di rifare via Marina si è fermata agli inizi, anche di quello non c’è più traccia, e non se ne parla. Ma tanto c’è sempre qualcos’altro di cui parlare. Per non citare la famosa linea metropolitana che dovrebbe passare per Corso Umberto. Insomma, se questi sono i presupposti, non sarà certo questa l’estate in cui vi potrà essere il rilancio del turismo. Se questo è quanto, siamo costretti a sperare che non vi siano altri pur preziosi ritrovamenti archeologici. Ogni volta che accade, si blocca tutto, e non per poco tempo. E’ un paradosso, ma è l’amara realtà.