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L’ennesima serie (web) sull’omosessualità. L’Italia si prepara alla rivoluzione gay?

teresa_montesarchio_cittadelmonte_coming_alessi o_russo_omosessualità_rivoluzione_gay_italia [1]Rispetto a solo un anno e mezzo fa, gli equilibri fra favorevoli e contrari alle nozze gay in Italia si sono ribaltati, con l’attuale 55% di italiani a favore. Se ne parla ed anche tanto: dedicarsi ad un argomento popolare come l’omosessualità rende popolare chi se ne occupa. Così, le serie tv dedicate all’argomento si moltiplicano. E -si!- ce n’è una tutta italiana: Coming. Titolo dalle diverse sfaccettature di significato, che produce l’effetto sperato: restare impresso nella memoria. Coming come in arrivo e come coming out, al di là delle diverse letture maliziose che se ne vogliono trarre. Perché Coming parla non solo di sesso occasionale, di sesso gay, ma anche di prostituzione minorile, omofobia, pornografia, coming out, matrimonio gay, adozione gay, corruzione, politica e tradimento.

La serie è ideata da Alessio Russo, produttore indipendente, già ideatore di Coinquilini [2](9 episodi), serie web distribuita da youtube, che ha raccolto oltre un milione di visualizzazioni, e DeadBoy (7 episodi), fantasy distribuito in esclusiva da Repubblica.it e Radio DeeJay e selezionata a Los Angeles WebFest 2014, il più importante festival rivolto alle web series. Al di là della popolarità dell’argomento, Alessio Russo ha sentito la necessità di raccontare, stavolta, storie più vicine alla realtà, più impegnate, in tre episodi in free streaming a partire dal 18 novembre -per cominciare!

Sembra che l’Italia sia davvero pronta per una rivoluzione gay. L’importante è che se ne parli con realismo, con obiettività, senza stereotipie o pregiudizi di sorta, che di quelle ne abbiamo una storia piena, (quasi) alle spalle. Così come Alessio Russo ha dichiarato: “Quello che racconto in Coming  è realmente accaduto, accade ogni giorno nelle nostre città . Fa parte della società del 2014” . Ed allora, ben venga che se ne parli.