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MADE IN CAMPANIA

terrazza Villa Doria d' Angri [1]

 

Sotto un sole cocente, nella splendida cornice di Villa Doria d’ Angri, in via Petrarca, si è svolto lo scorso 7 luglio il convegno finale del progetto T/A-Camp (Tessile/Abbigliamento Campania), un’iniziativa sulla moda made in Italy nata dall’ accordo di programma quadro MIUR- Regione Campania e CUIEM in partnership con ISVE, CNA, CONFARTIGIANATO Avellino e CNA Salerno.

A conclusione di questo importante appuntamento appare necessario fare il punto della situazione sulla moda in Campania.
L’evento ha fornito innumerevoli spunti di riflessione, vedendo coinvolte eccellenze del sistema moda campano ed istituti di ricerca di fama nazionale ed internazionale quali il Centro Regionale Information & Communication Technology,  l’ Istituto di Studi per lo Sviluppo Economico e la Camera Nazionale della Moda Italiana. Tutti riuniti con l’ambiziosa intenzione di creare un dibattito ed un confronto permanente tra le imprese del settore, nonché di monitorare alcune tra queste analizzando i percorsi di internazionalizzazione perseguiti e perseguibili per la diffusione del prestigio dell’abbigliamento campano. Dai risultati presentati durante l’incontro, è emerso come tra gli aspetti più significativi del sistema T/A campano si riscontrino due fenomeni. Da un lato, la presenza di molteplici micro-imprese terziste schiacciate dalla concorrenza dei paesi che propongono un basso costo di manodopera, immettendo in commercio prodotti spesso privi di un marchio riconoscibile. Dall’altro, le tradizioni mercantili e produttive tipiche della regione che hanno generato una capacità di commercializzazione ed un radicamento di competenze nelle lavorazioni artigianali e sartoriali di qualità e che hanno rappresentato elementi di forza del sistema , sulla base dei quali si sono ridefiniti i modelli di business e sono state spesso implementate strategie competitive efficaci. È così che realtà come “Barba”, “Cesare Attolini”, “Marinella”, “Rubinacci” e “Kiton” traducono la cultura dell’eleganza . Goethe nel suo “Viaggio in Italia” (1787) sosteneva fiero che l’industria più vivace e più ingegnosa inventata dal popolo napoletano non fosse quella creata per diventare più ricco ma per vivere più felici e più spensierati.

Questa affermazione è diventata il fulcro centrale del testo “Highware- L’industria del lusso in campania” (collana Research for fashion della Camera Nazionale della Moda Italiana), presentato per l’occasione, ed è l’esatta espressione di come sia assolutamente riduttivo parlare di moda in Campania riferendosi esclusivamente ai processi industriali, alla dimensione sartoriale o alle influenze geografiche. La moda campana è prima di tutto filosofia di vita. In quest’ottica il settore ritrova fiducia e si presenta grintoso nei confronti di ciò che verrà, spinto dalla forza di un passato glorioso e dalla professionalità e competenza specialistica dei nuovi protagonisti, ovvero dei giovani che quest’anno hanno seguito percorsi di alta formazione presso vari enti. Tutti elementi che, a quanto pare, sono e saranno in grado di gestire la crisi del mercato.

 

final works [2]