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Per una teologia del fondamento

Per una teologia del fondamento

Edoardo Cibelli

Aracne Editrice

Febbraio 2019

pp. 208

euro 20

cibelli [1]

Edoardo Cibelli, professore presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, autore del testo Per una teologia del fondamento, concentra i suoi studi sulle grandi trasformazioni della nostra epoca storica che hanno permesso un cambiamento di prospettiva della riflessione teologica, con lo scopo che essa possa divenire materia unitaria e comunicabile nei vari contesti culturali.

In particolare, all’interno dell’opera, si analizza nel dettaglio il passaggio dalla teologia fondamentale alla teologia del fondamento, avvenuto precisamente dopo il Concilio Vaticano II.

IL PROBLEMA DELLE AFFERMAZIONI- Nella prefazione, il testo offre un’ampia riflessione sul problema della veridicità delle affermazioni, sia scritte che orali, che sono alla base degli ambiti scientifici o filosofici.

Per la teologia il problema del fondamento è più spinoso, poiché si tratta di asserzioni riguardanti realtà non conoscibili attraverso esperienze sensoriali.

La conversione è l’unica strada percorribile per un cambiamento da parte del soggetto e della sua visione del mondo, che porta alla creazione di simboli, all’immaginazione, alla comprensione, ecc.

IL TEMA – L’opera è suddivisa in quattro capitoli, all’interno dei quali si evidenzia la diversa interpretazione della dottrina teologica nelle varie fasi storiche.

Nel primo capitolo si indagano le finalità e il metodo di ricerca teologico a partire dal momento in cui il cristianesimo è entrato in contatto con la cultura greca, passando poi per tutti i momenti storici più importanti: l’epoca medievale, il Rinascimento l’Illuminismo e l’Ottocento.

Il ‘900, secolo ricco di novità e trasformazioni, è trattato nel secondo capitolo.

L’evento di maggiore risonanza è, sicuramente, il Concilio Vaticano II, il quale ha permesso lo sviluppo del pensiero teologico, l’apertura alla cultura del mondo contemporaneo e il dialogo con le scienze della natura e con le scienze umane.

Analizzando le proposte avanzate da alcuni teologi, è già possibile notare un cambiamento di tendenza in cui il soggetto teologante, distaccandosi da un atteggiamento deduttivistico, entra in dialogo con altri individui del proprio tempo.

Il terzo capitolo funge da cerniera tra la prima parte del volume e l’ultima (il quarto capitolo): si espone il passaggio dalla teologia fondamentale a quella della teologia del fondamento.

Bisogna specificare che l’obiettivo dell’autore non è quello di sovrapporre o sostituire una proposta teologica con l’altra, ma si tratta di due strade con approccio metodologico diverso che possono coesistere.

Il quarto capitolo analizza il pensiero di Berhard J. F. Lonergan (1904-1984), promotore del cambiamento di prospettiva a favore della teologia del fondamento, di cui la novità più importante è che il soggetto teologico è inteso come fondamento stesso della teologia.

Sono analizzate con particolare cura le opere di Lonergan e tutte le proposte da lui avanzate.

DIALOGO INTERRELIGIOSO- Nella nostra epoca risulta necessaria la proposta di una teologia che non si proponga come sapere supremo, ma che possa aprirsi al dialogo culturale con materie differenti.

Il soggetto teologante deve avere sia la mente che il cuore coinvolte nella realtà contemporanea, aprendo la propria visione anche ad ambiti interreligiosi.

Così la teologia, senza pretese di assolutezza, può entrare nella vita di tutti e promulgare i suoi insegnamenti.

Questa è la proposta più accreditata al giorno d’oggi, supportata anche da Papa Francesco.