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Presentazione del libro Schegge di luce. Dialogo ebraico-cristiano e prospettive di pace religiosa nel messaggio di Dvora Baron.

[1]Si è tenuta presso l’Istituto Superiore di Scienze religiose Donnaregina di Napoli la presentazione del libro-racconto dal titolo “Schegge di luce”, estratto dalla raccolta Shavririm del 1949 – anno della nascita dello Stato d’Israele. L’evento è stato promosso dall’associazione Amicizia ebraico-cristiana con la collaborazione dell’Associazione Donne ebree d’Italia (A.D.E.I.).

Edita dalla Sipintegrazioni Editori, la summa di racconti ha beneficiato anche del contributo della professoressa Adelia Battista, curatrice della prefazione e presente al lancio dell’opera.

L’autrice Dvora Baron aveva lavorato alla raccolta quando era giovane, nel periodo in cui visse, suo malgrado, la tragica esperienza dell’olocausto. Molti episodi narrati sono ambientati nel piccolo villaggio di Uzda, in Bielorussia, al confine con la Lituania. Racconti del ghetto di Varsavia e delle deportazioni degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Conflitti familiari, di lavoro, di confini delle proprietà terriere venivano quotidianamente sottoposti al padre, il rabbino del villaggio ebraico, per trovare una soluzione.

Il dramma della shoah vissuto attraverso racconti di piccole cose della quotidianità, tradotto dall’ebraico all’italiano a cura di Sarah Kaminski e Maria Teresa Milano.

Monsignor Gaetano Castello, docente di teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, ha aperto la discussione sul tema del dialogo religioso. <<Questo tipo di narrazione e di scrittura nasce sotto la spinta e l’urgenza della riconciliazione dopo Auschwitz e la shoah; già negli anni del Concilio Vaticano II la tendenza verso l’ecumenismo inaugurata nel Documento sul rapporto tra cristianesimo ed ebraismo voluto da papa Giovanni XXIII si faceva sentire. Lo avrebbero seguito poi anche papa Paolo VI e Giovanni Paolo II>> ha specificato il biblista.

<<I precedenti incontri con altre confessioni religiose, che son serviti molto agli ex studenti dell’Istituto Donnaregina, si sono rivelati importanti per realizzare in concreto il dialogo interreligioso – ha detto poi Diana Pezza Borrelli, presidente dell’associazione Amicizia ebraico-cristiana di Napoli – mettiamo da parte i pregiudizi, anche perché abbiamo noi cristiani una matrice comune con il giudaismo che non possiamo negare>>.

A sottolineare questa comunanza di culture anche il successivo intervento del professor Pasquale Lubrano, giornalista collaboratore dei periodici Città Nuova e Nord e sud, oltre che autore di numerosi scritti in qualità di membro dell’associazione Artisti per la pace.

Tutti con la speranza di un futuro di pace e di confronto tra confessioni diverse, senza sfociare nella barbarie razzista che ha colpito il popolo israelita, non unica vittima di quella tragedia.