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Qualche problema? Subito l’esercito

Ci risiamo. La camorra torna a colpire e la soluzione è pronta all’uso. Subito un contingente dell’esercito di 500 uomini. Se non è guerra civile poco ci manca. Il tutto nell’indifferenza generale. Una notizia da prima pagina che passa quasi inosservata. Certo c’è il caso Alitalia, ben più importante di una intera regione nelle mani dei boss. È mai possibile? Abbiamo assistito a molte cose in questi anni. Prima un ministro dell’interno che predica l’impossibilità di eliminare la camorra e la necessità di conviverci. Poi questa storia dell’esercito. Sembra la panacea di tutti i mali. A Napoli impera la microcriminalità? Mandiamoci l’esercito. La situazione rifiuti è insostenibile? Mandiamoci l’esercito. La camorra spadroneggia? E perché mai non si dovrebbe mandare l’esercito…Sembrerebbero le comiche ma è una triste realtà. Il problema non è l’uso dei militari, ma la netta impressione dell’assoluta incapacità dello stato di fronteggiare una situazione drammatica. L’errore più grande è quello di considerare quello della camorra come il problema di una regione. Già considerarlo un problema nazionale sarebbe poco. Si sottovaluta il fenomeno. Vi è l’idea di un semplice controllo del territorio. Invece farebbe bene anche l’Unione Europea a muoversi. La criminalità organizzata, con riferimento anche alla mafia e soprattutto alla ‘ndrangheta, detiene risorse economiche che farebbero impallidire chiunque. Ma soprattutto si tratta di investimenti che hanno permesso il riciclo di denaro sporco. Sarà mica un caso che la maggior parte dei boss si trovano in Spagna quando vengono arrestati. La Spagna è il paese europeo che ha avuto i più evidenti margini di sviluppo negli anni ’90. La camorra questo lo sa bene. Lo sapeva prima di tutti. È stato accertato che milioni di investimenti sono stati effettuati nelle principali zone turistiche della Costa Brava. Tutto ciò deve far riflettere. Ma non solo. Va anche bene l’esercito, ma è ora di svegliarsi.