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Stati ipnoidi e coscienze allo sbaraglio

Molti fenomeni sociali di massa, da quelli benigni -balli di gruppo e tifi da stadio- a quelli aberranti, come i suicidi di massa, le aggressioni, gli abusi e gli atti vandalici di gruppo, restano in parte ancora un mistero per la scienza. In parte, in quanto ciò che avviene in gruppo ed a determinate condizioni ha a che fare con l’alterazione di coscienza, con una sorta di “ipnotismo” che di per sé, proprio a causa dell’oggetto rarefatto a cui si riferisce il fenomeno -la coscienza- non può essere compresa con gli strumenti a nostra disposizione. La coscienza, infatti, sebbene dipendente da meccanismi cerebrali a noi ben noti, di per sé non è concepibile semplicemente come un insieme di neuroni che funzionano in un certo modo, sebbene questi ultimi siano il sine qua non. Per dirla tutta, non siamo in grado di creare coscienza dal collegamento di qualche sinapsi in vitro e, pertanto, essa resta ancora un mistero. Sappiamo che alcune condizioni sensoriali, però, creano un’alterazione di coscienza. Melodie monotone e ripetitive, suoni acuti, forti connessioni sensoriali alla natura che creano l’illusione di distacco dalla realtà -si pensi alla musica new age- la deprivazione sensoriale, uno stato caotico estremo, l’isolamento, la deprivazione di sonno, immagini bizzarre, sensazioni tattili paradossali o inconsuete, oltre all’assunzione di sostanze e alla deprivazione di sonno, favoriscono l’alterazione della coscienza, fino ad uno stato di abdicazione del sé che apre la via alla suggestione: si è come un fluido in grado di assumere qualsiasi forma. Ecco che si può essere capaci di tutto.