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Una nuova amica: un film senza genere sessuale, di François Ozon

Una-nuova-amica-locandina-italiana-del-film-di-François-O zon_teresa_montesarchio_cittadelmonte [1]Da domani sarà nei cinema d’Italia Una nuova amica, l’ultimo film -tratto da una novella di Ruth Rendell- del quarantasettenne regista francese François Ozon, che si propone di andare oltre ogni pregiudizio sessista.

Apertamente gay e particolarmente legato alle tematiche LGBT, Ozon intende interessare lo spettatore a tematiche-tabù, come il travestitismo, inteso nella sua natura più genuina, curiosa e creativa.

Come rivelato in un’intervista a Repubblica, infatti, il regista ha creato il film pensando al modo di stimolare lo spirito giocoso che da bambino ha spinto lui stesso ad indossare gli indumenti delle sorelle e la massima espressione del raggiungimento di tale risultato sarebbe, appunto, apprendere che le persone, dopo aver visto il suo film, uscendo dalle sale cinematografiche, si precipitino a comprare capi di abbigliamento femminili. Ozon tiene, però, a precisare che il suo non è un film sul travestitismo, ma sulla libertà di scelta relativamente alla quale dice:

“Lo so, è un’utopia, ma al cinema bisogna saper sognare”

Ed infatti, Ozon osa tutto: travestitismo, omogenitorialità, pulsioni transgender e lesbo, eterosessualità mutata e omosessualità falsata, con l’intento di stimolare lo spettatore ad un pensiero divergente, ad immaginare, in un sogno -che è il cinema-, un mondo diverso, ma non per questo meno possibile. Un mondo a cui non siamo abituati, in cui le persone si spogliano dei pregiudizi per divenire libere e fare scelte coerenti con i propri desideri e valori.

Perché in fondo, esplicita Ozon, siamo al cinema, dove tutto è un sogno, dove tutto è un gioco… o forse no?

QUI [2]il trailer del film