- Città del Monte - http://www.cittadelmonte.it/wordpress -

Una storia antica

In occasione della festa dei gigli di Barra, che si è tenuta il fine settimana scorso, abbiamo incontrato Romano Marino, appassionato di cronaca, arte e cultura partenopea. Forte il suo legame alla tradizionale festa dei gigli, cui ha dedicato alcuni libri.

ROMANO, RACCONTACI COME E QUANDO NASCE LA FESTA DEI GIGLI

Dopo circa 50 a nni di ricerca sono riuscito a risalire a quando è stata importata da Nola la festa dei gigli a Barra. È importante ricordare che nel 1822 a Barra accadde un grosso avvenimento: venne portata in chiesa la statua lignea di Sant’Anna. I barresi sono molto devoti a Sant’Anna e pertanto quando la statua lignea venne portata in chiesa e venne fatta la processione. I barresi che andavano ad alzare i gigli a Nola (all’epoca più che alzare si trascinavano) pensarono di far costruire dagli artigiani nolani un giglio a Barra. Il primo anno, il giglio a Barra non ebbe il permesso di circolare e quindi non fu “alzato”, ma negli anni successivi questo giglio seguiva la processione di Sant’Anna. Nacquero altri simpatizzanti di questa manifestazione che costruirono altri gigli: uno nel rione “aristocratico” di piazza Monteleone in corso Sirena e un altro nei rioni sempre in corso Sirena, che seguivano la processione di Sant’Anna. Ma secondo il parroco la processione era il sacro mentre i gigli erano il profano e secondo me fu lui a chiamare le autorità affinchè questi castelletti di legno non andassero dietro la processione.

 

IN CHE OCCASIONE LA DATA DELLA FESTA FU SPOSTATA?

Ho un documento, che ho inserito nel libro “Tradizionale festa dei gigli Barra 1800- 2000” volume I e volume II, che testimonia che il sindaco di Barra fece chiamare i due capiparanza, perché sollecitato dall’intendente a Napoli, affinchè questa manifestazione non seguisse la processione di Sant’Anna. A questo si deve aggiungere che nel 1836 ci fu un’epidemia di colera e da quel momento gli autori di questa manifestazione cercarono di non far più la festa a luglio e si misero d’accordo con un gruppo di contadini delle zone limitrofe (Scassone, Felago e Madonnelle). Questi contadini a settembre si recavano con un grosso carro pieno di pollame, prodotti della terra e pane, alla chiesa della Madonna delle Grazie, oggi da tutti nominata di Sant’Antonio, per ringraziare per i raccolti. In definitiva in questa occasione la festa viene spostata da luglio all’ultima domenica di settembre in onore di Sant’Antonio.

 

LUNGO QUALE PERCORSO SI SNODA LA FESTA?

 

Fino al 1954 la festa si svolgeva esclusivamente al corso Sirena e non erano interessate altre strade. Dopo il 1954, per alcuni incidenti che avvennero tra due paranze (le paranze sono i gruppi che alzano il giglio, ndr) la manifestazione fu estesa alle altre strade con un senso rotatorio e nacque così uno dei migliori percorsi di tutte le manifestazioni della festa dei gigli che si svolgono in Campania (Nola, Brusciano e Casavatore).

CI SONO DEGLI EPISODI CHE RICORDI MAGGIORMENTE?

 

La festa ha goduto di anni d’oro che vanno dagli anni ’20 agli anni ’70, in quanto sono apparsi personaggi che sono rimasti nella storia. Riuscirono con la loro esuberanza a rendere la festa strabiliante. Si deve pensare che negli anni ’20 iniziarono gli sfottò che sono un botta e risposta tra i comitati, che all’epoca erano i rioni, quindi se uno diceva “vola la colomba” dall’altra parte si rispondeva “no la colomba non vola” e così si andava avanti fino al giorno della festa. Una figura da ricordare è quella del caporale, personaggio solitamente carismatico, che abitando nel rione riusciva a coinvolgere tantissime persone. Nel 1946 fu fatta la canzone della mosca e c’erano circa 500 persone che avevano in mano uno “scoppettino” che sarebbe un piccolo scacciamosche, e poi c’era il cantante che presentava questa canzone che aveva una molla retrattile con attaccata all’estremità una mosca di cartapesta e ogni tanto lanciava questa mosca verso le persone. Appena qualcuno faceva il gesto di prenderla, lui la ritraeva. Questo fino al 1970. Dopo, il degrado arrivò quando molte persone del ceto medio-borghese si tirarono indietro e l’organizzazione della festa finì nelle mani delle paranze. Ciò comportò che la manifestazione non aveva più la valenza culturale e folkloristica di una volta, ma si pensava solo a far ballare il giglio. In verità Barra è l’unico paese dove il giglio ha una sua anima perché chi alza il giglio lo fa con un impeto fuori dal normale e con una simmetria e una tecnica particolare. Infatti le paranze di Barra sono rinomate nelle altre feste dei gigli.

COME SI SVOLGE LA PREPARAZIONE DI UN GIGLIO?

Durante l’anno si forma un comitato di 20-30 elementi ognuno dei quali provvede con una quota alla realizzazione della festa, che attualmente costa tra i 40000 e i 50000 euro comprensivo di paranza, complesso musicale e costruzione del giglio. Si cerca di avere una paranza e si va in giro a chiedere chi è disposto ad alzare il giglio che si farà a settembre. Si cercano le musiche, quali sono disponibili per i prezzi, si cercano i cantanti oppure si creano canzoni per la manifestazione. Per la costruzione del giglio si danno disposizioni per il rivestimento.

 

QUALI SONO LE PARANZE PIU’ IMPORTANTI A BARRA?

 

Le paranze sono la Mondiale , l’Insuperabile, la Formidabile , Amici miei e ultima di nuova generazione è l’Ultras Barrese. Spesso vengono chiamate anche per far alzare i gigli durante le feste delle altre cittadine, perché hanno una tecnica particolare per alzare l’obelisco.

CI SONO STATI PERSONAGGI IMPORTANTI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA FESTA?

Durante i primi anni le canzoni erano scritte da grandi musicisti e poeti napoletani. Nel mio archivio ho circa 15000 canzoni e annovero canzoni scritte da Salvatore Cammardella. Ci sono stati grandi poeti, che possono essere messi al paragone dei poeti del repertorio classico napoletano, come Salvatore Armenio e Salvatore Palumbo.

 

ESISTE UNA SORTA DI GARA TRA I GIGLI?

 

A Barra non c’è mai stata una gara. Al tempo alcuni circoli culturali di Barra mettevano un premio per la migliore canzone della festa, premi che potevano essere diplomi, medaglie d’oro oppure denaro. A lungo andare, venendo meno i circoli culturali, è venuta meno anche la tradizione dei premi.

 

VUOI RIVOLGERE UN SALUTO AI NOSTRI LETTORI? 

Che dirvi…vi aspetto l’anno prossimo a fine settembre per la festa dei gigli.

[1]