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Viaggio nell’Alto Casertano: Calvi Risorta

La vox populi storica dell’antica Cales ci continua a parlare grazie ai suoi reperti: dal Teatro Romano alla Chiesa Vecchia di San Nicandro, datata 1106 e fondata dai monaci basiliani quando, in fuga dalla ferocia dei saraceni, trovarono stabile dimora in questa terra. Dal castello Aragonese, fortezza di controllo sulla Via Latina, si passa alla tomba di una giovane etrusca. Custodita in un sarcofago della frazione il Migliaro, colei che per tutti è la fanciulla di Cales,  è stata ritrovata con il suo corredo funebre formato da fibule bronzee, uno scettro di vetro al lapislazzulo e collane d’ambra naturale. Tutto ciò fa pensare che in vita sia stata una principessa…

Chissà se anche lei avrà gustato l’oro caleno: l’olio extravergine figlio degli uliveti del verde entroterra, profumato di boschi impreziositi da castagneti e noccioli, ritemprato da copiose sorgenti di acque fredde.

L’olio caleno

Tra i tanti buoni motivi per consumare l’oro del Mediterraneo, oggi c’è uno studio scientifico che promuove l’oleocantale, composto essenziale dell’olio extravergine d’oliva, a farmaco preventivo anti- Alzheimer. Secondo i ricercatori della Northwestern University di Chicago, tale composto riuscirebbe a distruggere la struttura delle proteine neurotossiche responsabili degli effetti debilitanti dell’Alzheimer sulle sinapsi dell’ippocampo. Non è tutto, perché di fronte a mali di stagione, dolori reumatici, febbre, emicrania, prima di ricorrere alla pastiglia…la ricetta della salute è in una gustosa bruschetta all’olio extravergine d’oliva: antinfiammatorio DOC, il suo principio attivo è l’oleocantale. Secondo una ricerca pubblicata su Nature, 50 grammi di olio extravergine di oliva al giorno equivalgono al 10% della dose di ibuprofene raccomandata come antidolorifico per gli adulti. Insomma, è buono e fa bene: quando si dice fila liscio come l’olio!