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Coltivare nelle Chiese una mentalità ecumenica

2017-12-12-11-25-56

L’Ecumenismo, uno stile di vita. Alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione san Tommaso d’Aquino: I lunedì di Capodimonte per l’unità dei cristiani -  l’ecumenismo, via del dialogo e della pace per tutte le Chiese, atto secondo. Nel pomeriggio del 11 dicembre 2017 si è svolto il secondo incontro del ciclo ecumenico, promosso dal Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania con il patrocinio della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione San Tommaso d’Aquino, e la collaborazione del Centro Studi Francescani per il dialogo interreligioso e le culture.

Professor Padre Edoardo Scognamiglio

Professor Padre Edoardo Scognamiglio

Il secondo lunedìColtivare nelle Chiese una mentalità ecumenica: formare all’unità, è il tema trattato per il secondo appuntamento ecumenico, che ha visto la partecipazione del teologo francescano padre Edoardo Scognamiglio, docente presso la Facoltà Teologica di Napoli, la dottoressa  Elisabetta Kalampouka, della Chiesa ortodossa di Napoli del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli e il pastore Giuseppe Verrillo, della Chiesa libera di Volla-Comunione Chiesa apostolica italiana. Un dibattito a tre voci che ha preso spunto da un passo del Vangelo di Matteo: <<Uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli>> ( Mt 23,8).Nessuna Chiesa cristiana oggi si sente estranea al movimento ecumenico: pur con sottolineature diverse, con aperture più o meno marcate, tutte le Chiese si rendono conto che non è possibile oggi rimanere indifferenti davanti all’appello all’unità dei cristiani. Non perché ciò risponda a una tendenza del momento, ma perché nel corso soprattutto di questi ultimi decenni ci si è resi conto che la vocazione all’unità è parte essenziale dell’essere cristiani, ed una delle applicazioni più concrete del Vangelo per questo tempo è proprio l’impegno a costruire comunione.

Pastore Giuseppe Verrillo

Pastore Giuseppe Verrillo

Uno solo è vostro maestro e voi siete tutti fratelli (Mt 23,8) – È uno degli insegnamenti di Gesù trasmessi da Matteo. Un rifiuto di dominare sugli altri attraverso la scoperta di un solo Padre che diviene a sua volta scoperta di una reale fraternità. Per il sol fatto di essere parte di una comunità cristiana si diviene fratelli. Dio ci ha fatto diversi non per opporre gli individui tra di loro, ma per integrarli, per sommare le ricchezze di ognuno ed elidere col reciproco sostegno i limiti. La fraternità, elemento indispensabile, per saper accettare la diversità come una ricchezza anche propria, e non una competitività di cui temere.

Tratti di un lunedì ecumenicoGiuseppe Verrillo: <<Una chiesa ecumenica, che sia chiesa di servizio attraverso: incontri di preghiera più frequenti nel corso dell’anno, formazione di gruppi di discussione biblica, perché solo nello stare insieme si può sperare nella ispirazione dello Spirito Santo.  E ancora servizio inteso come organizzare un giorno di culto insieme, marce a dimostrazione dell’unità cristiana, sostegno ai siti ecumenici, organizzazione pastorale a fianco di chi soffre. Una chiesa ecumenica come parte integrale del vissuto quotidiano, con la consapevolezza di affrontare un cammino arduo, perché a molti sconosciuto, senza mai scoraggio. Aprirci alla convocazione dell’ecumenismo sia onere per le coscienze di fede cristiana>>.

Elisabetta Kalampouka Fimiani

Elisabetta Kalampouka Fimiani

Elisabetta Kalampouka: <<Sono qui come laica ecumenica, a testimoniare come dal battesimo si possa raggiungere l’unità cristiana, vissuto nella fratellanza con il Cristo, unico maestro. Diffidenze ed incomprensioni si stanno attenuando; occorre vincere la ritrosia, avvicinandosi al concetto di unione, seguendo il dialogo della carità. L’ecumenismo come un invito che ci viene dall’Alto, a superare le differenze tra le Chiese, fino a giungere ad un unico essere che non si potrà più dividere. Crediamo nel cammino ecumenico, tendendo all’armonia. E la Chiesa ortodossa, con me portavoce, se ne fa impegno>>.

Eduardo Scognamiglio: <<Gesù Cristo, unico maestro. La via all’ecumenismo si fonda su due fondamenti: quello del coltivare, inteso come periodo di attesa, di impegno, di cura e di attenzione; e quello del formare, visto come l’educare alla cultura ecumenica, mediante un processo di apprendimento che abbia la durata di tutta l’esistenza cristiana. L’ecumenismo come stile di vita, e non solo come azione teologica, un’apertura del cuore, degli occhi e della mente, un recupero del rapporto con Dio e con il prossimo, evitando che la formazione divenga un concetto puramente astratto. Il mio messaggio è quello di tornare continuamente al Vangelo vivo e all’origine del nostro Credo.  Educare alla comunità ecumenica mediante il dialogo della verità, nell’importanza del vissuto. Con ostacoli dottrinali da superare con ritrovata fraternità, passando da una percezione delle distanze ad un incontro empatico, più ravvicinato>>.

A seguire il dibattito tra i partecipanti, vivace e coinvolgente, con effetto aggregante. Che io, spettatrice integrata, ho vissuto ed ascoltato, nell’interesse e nell’arricchimento, facendomi portavoce a mezzo di una testata giornalistica,  di una esperienza che val la pena vivere. Appuntamento per tutti a febbraio 2018: il terzo Lunedì di Capodimonte per l’unità dei cristiani vi aspetta!