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’A fine d’ ‘o munno: il libro napoletano su Papa Francesco

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È stato distribuito in tutte le edicole di Napoli e provincia un interessante libretto intitolato: Francesco ‘a fine d’ ‘o munno.

In questa pubblicazione, oltre a un breve profilo biografico, sono presenti alcune spigolature raccolte dai primi interventi del nuovo “vescovo di Roma”, come lui ama definirsi. Sono piccoli flash (scritti dal cardinale Crescenzio Sepe, da alcuni docenti della Facoltà Teologica di Napoli e da altri rappresentanti del mondo ecclesiale, tra cui una giornalista di Tele Radio Padre Pio) sufficienti a illuminare la figura dell’uomo, del pastore che ha fatto subito “centro” nei cuori per la sua amabilità e simpatia. Dal loro contenuto risalta: il volto della Chiesa, popolo di Dio; l’azione dello Spirito Santo, artefice di unità; la gioia e l’amore per i poveri, che hanno ispirato Francesco d’Assisi; il compito di ogni cristiano di annunciare il Vangelo confessando Gesù Cristo crocifisso e risorto

Il senso del titolo (Francesco ’a fine d’ ‘o munno), spiegato nella Presentazione, non ci ricorda soltanto che il Papa proviene geograficamente da un paese lontanissimo, ma richiama quell’esclamazione che, nella lingua napoletana, viene utilizzata quando si vuole esprimere, con un superlativo assoluto, qualcosa che non ha eguali, bella, proprio come il dono di Francesco.

Il compito che attende il nuovo successore di Pietro è arduo. La Chiesa cattolica è alle prese, forse, con uno dei momenti più difficili della propria storia, spesso attaccata, a volte corrotta; costretta a confrontarsi con i diversi aspetti lanciati dalla sfida della modernità, con la corruzione, il carrierismo. L’elezione di Papa Francesco, il suo nome, la semplicità con cui si è presentato ai fedeli, il richiamo alla preghiera e all’essenzialità del messaggio cristiano, a essere misericordiosi e a ripartire dal basso per cercare Dio tra la gente, tra gli umili, sembrano legati a doppio filo con il sogno del Poverello d’Assisi. Forse è solo una suggestione? Tuttavia, è bello pensare che Papa Francesco, con la sua semplicità, possa rinnovare la Chiesa di Cristo che, senza l’azione dello Spirito Santo – ossia priva della sua natura spirituale –, sarebbe solo una Ong.

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