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Cesare Balbo, Dante e il Mezzogiorno

Cesare Balbo, storico del Medioevo e biografo di Dante
di Antonio Tafuro
Passion Educativa
pp. 230
15 euro

tafuro

L’autore dell’opera, Antonio Tafuro, analizza con precisione il pensiero di Cesare Balbo, politico e scrittore italiano, vissuto dal 1789 al 1853.

PENSIERO- Il pensiero di Balbo è fortemente influenzato dagli eventi storici a lui contemporanei.
In giovinezza fu al servizio di Napoleone, ricoprendo diversi incarichi pubblici e durante la Restaurazione entrò nell’esercito Piemontese.
Confinato a Camerano nel 1824 iniziò a dedicarsi ai suoi studi con il progetto di scrivere una storia d’Italia in tredici volumi.
Tutte le sue opere sono caratterizzate da un forte desiderio di indipendenza dell’Italia dallo straniero e la comunione tra la religione cattolica e la moderna teoria del progresso.
Egli, infatti, fu cattolico liberale e credeva fermamente che la Chiesa, grazie al potere temporale dei Papi, potesse promuovere un messaggio etico-civile capace di salvare e liberare la società.

IL CONTENUTO- Il testo è suddiviso in tre capitoli: all’interno del primo è esposta la questione longobarda, la quale rappresenta l’unica tappa del suo progetto ambizioso sulla trattazione della storia d’Italia.
Baldo intraprese uno scambio di idee con Carlo Troya, cercando di risolvere un grande dilemma: se i Longobardi fossero stati per l’Italia dominatori ostili o se fossero diventati, in seguito, saggi governanti. L’autore conclude che a causa della povertà delle fonti non è possibile stabilire un giudizio definitivo.
Gli scambi culturali con Troya divennero una vera e propria amicizia caratterizzata anche dallo scambio di confidenze intime.
Il secondo capitolo tratta degli studi e delle riflessioni dell’autore sulla vita e sull’organizzazione politica dei Comuni, soffermandosi sulla divisione tra guelfi e ghibbellini e sulle vicende storiche causate dalle due fazioni.
Proprio da qui parte la trattazione del terzo capitolo, che verte sulla figura di Dante Alighieri, la cui biografia si caratterizza in due momenti: quello del guelfismo e quello del ghibellinismo.
Baldo racconta, dunque, la biografia del fiorentino in quest’ottica e arriva a spiegare i presupposti della Commedia, chiamando in causa anche un’altra sua opera Vita di Dante e soffermandosi sull’importanza della produzione dell’autore per l’Italia.

L’INSTABILITA’ DELLA NAZIONE- Tutta la produzione di Baldi ha come nucleo principale l’instabilità della storia italiana che da un periodo di evoluzione è passata ad un’improvvisa decadenza; l’autore si tormenta poiché non riesce a capire le cause del cambiamento ma crede che il punto di svolta si collochi proprio nel secolo di Dante.