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Cristiani e musulmani a Capodimonte: quel dialogo possibile, anzi necessario

dialogo_cristiani_musulmaniAppuntamento importante il 15 maggio a Napoli, dove, nell’Aula I della Pontificia Facoltà Teologica di Capodimonte, si è tenuto uno degli incontri del Forum permantente su Fede, Ragione e Religioni che coinvolge a pieno la comunità cristiana e quella musulmana.

L’occasione è stata data dalla presentazione del volume Cristiani e musulmani in dialogo. Storia – Teologia – Spiritualità, di Boutros Naaman ed Edoardo Scognamiglio, uscito di recente per i tipi della Elledici.
Sono intervenuti: ‘Abd Al-Sabur Turrini (direttore generale Co.RE.IS Italiana), Francesco Iannone e Antonio Ascione (docenti PFTIM).

L’attualità del tema è strategica in questo particolare momento storico per via del dialogo interreligioso, spesso ostaggio di pregiudizi, soprattutto per interventi mediatici, connessi a fatti di criminalità e in relazione alle vicende luttuose degli sbarchi, non sempre ben riusciti, degli ultimi giorni nelle acque italiane e in procinto di tali.

Ci si è chiesti: ha ancora senso, in tale contesto, parlare di dialogo tra cristiani e musulmani oggi? E ancora: non è forse vero che le Chiese cristiane del Medio Oriente soffrono un grande disagio nelle relazioni quotidiane con i musulmani? Fino a che punto il dialogo tra esperti può favorire la riconciliazione tra popoli, religioni ed etnie? Come giustificare le violenze dell’Isis?

L’incontro ha chiarito come giornalisti, reporter e accademici siano, oggi più che mai, schierati su due fronti: da una parte troviamo gli scettici e quanti, vivendo giorno per giorno la fatica dell’incontro con l’altro, specialmente musulmano, hanno gettato la spugna e non credono assolutamente in una collaborazione tra credenti di religioni diverse, soprattutto tra cristiani e musulmani; dall’altra, invece, ci sono persone di buona volontà – sia tra cristiani che tra musulmani – che tentano, in modo semplice e duraturo, ma pure critico, di costruire delle relazioni autentiche con il vicino di casa, nella speranza che i piccoli semi di speranza e di dialogo gettati nel terreno della solidarietà e dell’amicizia possano fiorire e dare grande frutto, soprattutto per le nuove generazioni.

Il dialogo tra cristiani e musulmani è possibile nella misura in cui ciascuno di noi fa dell’amicizia fraterna il proprio stile di vita e si apre, nella fede e nella carità, al confronto sereno con l’altro che non è il nemico della porta accanto, bensì un fratello da incontrare e da sostenere. In tal senso, il dialogo non è solo una bella utopia, bensì una strada da percorrere urgentemente e diventa anche lo spazio per l’annuncio del Vangelo oggi.