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Disturbi del desiderio sessuale: cosa fare?

Una sana vita di coppia non può prescindere da una serena vita sessuale. I disturbi della sfera sessuale sono molteplici e fra questi si colloca il disturbo del desiderio. Nel caso di una relazione stabile, il disturbo del desiderio sessuale, che può essere disfunzionale in quanto eccessivo o eccessivamente basso, non può non essere valutato che all’interno della coppia: l’ipervalenza o l’ipovalenza, infatti, sono relative ai bisogni dei partner sessuali e non possono assumere valore in assoluto. Chi soffre di desiderio sessuale ipoattivo non è spinto a cercare stimoli sessuali e non prende l’iniziativa. Non rifiuta l’iniziativa del partner sessuale e riesce a goderne adeguatamente o, comunque, non esperisce emozioni negative a riguardo. Tale disturbo può essere situazionale, ovvero riferirsi solo a determinati partner o attività sessuali specifiche, o globale, primario o secondario ad altri disturbi, come depressione o ansia, altre disfunzioni sessuali o trattamenti medico-chirurgici. Nel caso di iperdesiderio sessuale, la ricerca è eccessiva rispetto alle effettive disponibilità del partner sessuale o ai bisogni di quest’ultimo.

Cosa fare?

Un calo o un aumento del desiderio sessuale possono presentarsi in via occasionale ed essere del tutto contestuali. Se il disagio persiste, è opportuno parlarne con il proprio medico curante o rivolgersi ad uno psicologo. Spesso l’alterazione dell’equilibrio della sfera sessuale è la traduzione in un campo specifico di una più generale alterazione nella coppia o nella vita del singolo: se, ad esempio, un partner si ritrae un po’ dalla coppia, per qualsiasi motivo, l’altro potrebbe aumentare la richiesta sessuale, mostrando iperdesiderio. Se il partner, invece, comincia ad aumentare le richieste, come conseguenza della minaccia percepita in altri campi della propria vita, l’altro partner potrebbe presentare un disturbo da ipodesiderio sessuale. Le variabili di vita non sono mai isolate e, pertanto, è opportuna una valutazione ad ampio raggio che tenga conto anche di altri aspetti della vita del paziente.

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