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Donne e comunicazione, Rai-Copeam a Napoli

Da quando è in atto la primavera araba sono magicamente riesplose vecchie questioni legate alla discriminazione. Una particolare attenzione al ruolo della donna nel mondo islamico, fra un eccesso e l’altro nell’interpretazione e applicazione della Sharia, è al centro del progetto targato RAI.
Sarà l’Università di Napoli L’Orientale a ospitare il dibattito intorno alla figura femminile nei paesi mediterranei appena usciti dalla dittatura, mercoledi 9 novembre con Loredana Cornero.
La relatrice, presidente della Commissione donne COPEAM (Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo), è da tempo portatrice di una strategia trasversale che consenta alle donne di entrare nel mondo delle telecomunicazioni. Lo stesso progetto Copeam è infatti sinonimo di apertura della comunicazione nell’area euro mediterranea, imperniata sull’audiovisivo e i media digitali in genere.
Le recenti rivoluzioni nel Maghreb hanno avuto nella diffusione in rete di video, filmati e altro materiale, la loro valvola di sfogo principale. Un evidente segnale di cambiamento e di volontà di aprirsi al mondo circostante.
Ecco il motivo per il quale la Rai – fra le tv partner della strategia EuroMed News in tutto il bacino euro mediterraneo – ha contribuito a dare spazio alle donne promotrici della ribellione nei confronti degli oppressori Ben Alì, Mubarak e Gheddafi. La Tunisia, come primo focolaio di rivolte, è fra i primi Paesi nordafricani che hanno acceso i riflettori sulle sofferenze del popolo tramite Facebook, con le donne in prima linea.
Grazie alla strategia degli audiovisivi si sta puntando a migliorare sempre di più la comunicazione fra Europa e sponda sud del Mediterraneo. Ripristinare quei rapporti, fino a qualche decennio fa floridi e promettenti, tra Occidente e mondo arabo-islamico è una priorità.
Tale priorità passa attraverso la lotta ad ogni forma di discriminazione, compresa quella fra sessi, persistente, pur se recondita, anche nella cultura occidentale.
Una serie di partner internazionali provenienti da dodici Paesi del Mediterraneo lanceranno nel 2012 Med-Mem, il più grande portale internet in tre lingue (arabo, francese, inglese), che proporrà una serie di documenti digitalizzati, tratti dai principali archivi audiovisivi del Mediterraneo.
Capofila del progetto intero è l’INA – Istituto Nazionale dell’Audiovisivo francese – finanziato al 68% dall’Unione Europea nell’ambito del programma Euromed Heritage IV.

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