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Ghiottonerie tra i vicoli di Albanella

I buongustai italiani che hanno perso l’occasione di partecipare alla XVIII Giornata dell’olio d’oliva di Albanella (SA), organizzata lo scorso fine settimana (3-4 dicembre) dalla Pro Loco cittadina, sono davvero imperdonabili. Un appuntamento che gli amanti dei sapori autentici devono assolutamente segnare nell’agenda del prossimo anno, per una lunga serie di validi motivi. Primo tra tutti, l’imperdibile incontro con il re di queste terre: sua maestà l’olio d’oliva.

Nel percorso che si snoda all’interno dei suggestivi vicoli del centro storico, questi è assoluto protagonista di ogni piatto. Alla sera, quando la campana di San Matteo annuncia la fine dell’ultima messa domenicale, una moltitudine di persone, dai volti antichi e familiari della brava gente di campagna, invade le stradine del borgo medievale, inerpicandosi  su scalinate lastricate in pietra e strette tra due fila di bassi palazzotti dell’XI secolo. In questo caratteristico dedalo di viuzze si incontrano le locande della festa: piccole botteghe artigianali adibite a punti di ristoro per paesani e forestieri. Al loro interno, mani esperte tagliano, affettano, tritano, mescolano lentamente e…attendono. Arriva così il momento in cui possono porgere all’ospite (gradito davvero) quel piatto che è frutto di un’antica sapienza che fa nascere (o meglio ri-nascere, come eco gustosa di un tempo lontano) manicaretti di ogni tipo. C’è la zuppa di ceci con zampette di maiale e quella di fagioli e castagne, preparate in strada dai cuochi del ristorante La Collinetta. C’è la pasta e fagioli cosparsa di un soffritto di aglio e olio, la pizza cilentana con pomodoro e formaggio di capra, la tradzionale ciambotta con peperoni, patate e melanzane. Ci sono anche i paccheri col baccalà e la frittura di paranza, a testimoniare la duplice anima di questo paesino collinare che domina la Piana del Sele, con i Monti Alburni sopra la nuca e il Golfo di Salerno sotto la punta del naso. Ma soprattutto c’è lui: l’oro verde di Albanella, un olio extravergine profumato e genuino, capace di rendere speciale anche un tozzo di pane secco immerso nell’acqua e cosparso d’origano. Un olio sincero, nel quale le brave massaie di queste terre immergono per pochi secondi semplici rondelle d’impasto, per tirarne fuori gli scauratielli, tipiche frittelle cilentane cosparse di miele. Un dolce finale per una giornata dai mille sapori.

 

 

 

 

 

 

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