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Il cuore napoletano della solidarietà per i terremotati

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Il cuore di un napoletano doc batte per Amatrice, Accumoli, Norcia, con una rete di amicizia per le popolazioni terremotate. Ad un anno dal sisma del 24 agosto 2016, la Società di San Vincenzo De Paoli, con  il suo presidente (napoletano) Antonio Gianfico, vicino alle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto.

L’evento del 2016- L’Italia piange ancora una volta, scossa e dilaniata da un altro terribile terremoto che ha colpito il cuore del Paese. Un forte sisma di magnitudo 6,0 devastò l’area fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, provocando morti e feriti. Il numero delle vittime è stato particolarmente alto perché i territori colpiti, che d’inverno sono abitati da un modesto numero di residenti, erano in quel momento nel pieno della stagione turistica e ospitavano un numero molto maggiore di persone (specialmente Amatrice, dove tre giorni dopo si sarebbe dovuta tenere la sagra dell’Amatriciana). Tra le vittime, infatti, si sono contati numerosi turisti ed ex residenti in villeggiatura. Notevoli i danni.

San Vincenzo de Paoli-  È una associazione cattolica ma laica, che opera generalmente nelle parrocchie e che ha come scopo principale quello di aiutare le persone più sfortunate: i poveri, gli ammalati, gli stranieri, gli ex carcerati, gli anziani soli, sia dal punto di vista materiale-finanziario che da quello morale-culturale. Cerca di capire le cause delle povertà e di combatterle.In parecchie città inoltre gestisce, mense, case di accoglienza e dormitori. Ha infine settori speciali che si occupano di carcerati e di gemellaggi con i paesi in via di sviluppo. In Italia conta circa 13.000 soci ed è presente in tutte le regioni. E’ presente inoltre in quasi tutti i paesi del mondo.

Le parole del Presidente:  <<Il nostro è un aiuto fatto di gesti concreti, ma anche di amicizia che ci lega alle persone che sosteniamo ed alle numerose associazioni con le quali collaboriamo sul territorio. Ed è proprio il volontariato a rivestire un ruolo fondamentale affiancando la risposta pubblica che talvolta, nelle calamità come nella vita di tutti i giorni, viene messa in difficoltà dalla burocrazia. In questi dodici mesi abbiamo contribuito alla costruzione di casette in legno, all’acquisto di caravan ed altre soluzioni abitative, alla riparazione o riedificazione di stalle, alla fornitura di trattori, attrezzatura agricola e molto altro. Affiancare i giovani che hanno a cuore la loro terra e le piccole aziende che desiderano restare sul territorio permette di creare un indotto produttivo che diventa il segnale di una ripresa per l’intera zona. Tutti questi interventi non sono soltanto una mera azione di beneficenza, perchè con le famiglie che aiutiamo si instaura un’autentica relazione di prossimità. Il terremoto ha spazzato via tutto: la casa, il lavoro, gli affetti. Perciò occorre ricostruire le persone, non solo i palazzi>> .

Benvenuto Federico- Ma la vita riprende a scorrere; accade così che in un allevamento aiutato a ripopolare, da una mucca che è stata chiamata, non a caso  Vincenzina, sia nato un vitellino a cui il proprietario ha deciso di porre il nome Federico. Un modo per ricordare il fondatore della Società di San Vincenzo De Paoli, il Beato Federico Ozanam. Un gesto di riconoscenza, ma soprattutto un’evidenza di quel legame tra il vincenziano ed il beneficiario.

Maiko e Monica- Un altro segnale di ripresa, sabato 26 agosto, ad un anno e due giorni dopo la scossa che lo distrusse, riaprirà il caseificio di Maiko e Monica: due allevatori che ora sono costretti a vendere il latte all’ingrosso sottocosto. Grazie al caseificio mobile acquistato con il contributo delle Conferenze di San Vincenzo De Paoli potranno ricominciare a produrre reddito per sé e per i dipendenti che avevano prima del sisma. All’inaugurazione saranno presenti le autorità ed una delegazione di vincenziani guidata dal Presidente Nazionale Antonio Gianfico.