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Il pane perduto, preziosa testimonianza dell’Olocausto

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Il pane perduto

Edith Bruck

La nave di Teseo

2021

pp.128

euro 16

Il pane perduto è il nuovo romanzo di Edith Bruck, edito dalla Nave di Teseo nel 2021.

Edith Bruck, di origine ungherese, è nata in una famiglia numerosa di origine ebrea.

È sopravvissuta alla deportazione e ad Auschwitz.

Nelle sue opere racconta la testimonianza delle barbarie patite.

È autrice di numerosi testi pubblicati in Italia.

Il pane perduto è candidato al Premio Strega 2021.

Trama- L’autrice all’interno del romanzo racconta il martirio che ha dovuto subire all’interno dei campi di concentramento.

Da bambina viveva in un piccolo villaggio ungherese, Dikte.

Della sua numerosa famiglia sopravvivono ad Aushwitz solo lei, appena tredicenne, e la sorella maggiore Judit.

Le disgrazie per la piccola Edith non sono finite.

Si sentirà ancora sola ed emarginata con accanto un marito violento.

Il cognome Bruck è quello del suo secondo marito.

Dopo vari viaggi e spostamenti finalmente arriva in Italia, a Napoli, dopo inizia la sua nuova vita.

A Roma incontra il regista Nelo Risi, un uomo che la ama sinceramente.

Oggi Edith Bruck ha 88 anni, nonostante i primi segni di amnesia, è ancora pronta a raccontare la sua storia fino all’ultimo dettaglio.

Temi- Il testo si presenta come un’autobiografia.

Edith era solo una bambina quando il suo mondo improvvisamente le crolla sulle spalle, afferma di aver pensato in quel frangente che avrebbe preferito tornare nella pancia della mamma e non essere mai nata.

La sofferenza più grande è proprio quella di aver perso la sua mamma, l’unica che avrebbe potuto consolarla e proteggerla.

Smarrita, ma sopravvissuta, Edith prende consapevolezza che il mondo che ha lasciato prima dei campi di concentramento non esiste più.

Famosa è la sua lettera a Dio: all’interno Edith si rivolge all’Altissimo, chiedendogli in che modo possa evitare di odiare l’uomo e la vita.

Ma Il Pane perduto non ha parole e toni di odio.

Edith ha una grande forza dentro di sé e permane ancora il desiderio di voler testimoniare gli eventi macabri della sua esistenza.