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JEFFREY EPSTEIN: LA STORIA SCANDALO DEL 2020

netflix

La docuserie Jeffrey Epstein, soldi, potere e perversione, uscita su Netflix il 27 maggio e divisa in quattro puntate, ha il duplice scopo di denunciare gli abusi di uno degli uomini più ricchi d’America, Jeffrey appunto, e al contempo dare forza e sicurezza a tutte le donne vittime di tali violenze, affinché possano sentirsi libere di rompere il silenzio e trovare il coraggio di uscire allo scoperto.

È fondamentale nella società contemporanea sensibilizzare l’intera popolazione all’apertura e al dialogo di tematiche che sono considerate da molti ancora un tabù.

IL CASO – Jeffrey Epstein è il protagonista di molte supposizioni e teorie sulla cospirazione, di cui si è ampiamente discusso durante quest’anno.

Quest’ultimo, in maniera del tutto misteriosa, diventa uno degli uomini più ricchi d’America e si circonda di illustri personaggi politici americani e non, tra questi vi sono i nomi di Donald Trump e Bill Clinton.

Ruolo fondamentale nella vicenda è quello della compagna di Jeffrey, Ghislaine Maxwell, la quale, secondo le accuse, partecipava agli abusi, anche reclutando nuove prede.

LA STORIA RACCONTATA ATTRAVERSO LA VOCE DELLE VITTIME – La miniserie raccoglie video, prove e testimonianze sia delle vittime che degli avvocati e giornalisti che si sono interessati al caso.

Le vittime sono le protagoniste della docuserie, le quali hanno deciso di raccontare la propria esperienza, armandosi di grande coraggio.

La maggior parte di loro ai tempi degli abusi era minorenne.

Le città protagoniste dei reati sono New York e Palm Beach.

Le minori sono state manipolate e plagiate da Jeffrey, per questo motivo inizialmente erano reticenti ad allontanarsi da lui, nonostante le sofferenze psicologiche nate dai continui abusi.

La maggior parte delle ragazze proveniva da famiglie povere, che non potevano spendere molti soldi per la loro formazione o per il loro sostentamento.

Jeffrey veniva visto da loro, quindi, come una brava persona, che offriva denaro anche solo per aver portato una nuova amica in casa sua.

Molti personaggi illustri di fama internazionale erano a conoscenza del giro di prostituzione minorile o ne facevano parte.

Molti festini venivano organizzati nell’isola privata di Jeffrey.

Per questi motivi l’uomo non è mai stato incriminato, nonostante le innumerevoli prove contro di lui.

Nel 2019 finalmente vi è un mandato d’arresto. Jeffrey comprende di non avere più via di fuga e prima del processo si toglie la vita. Ma si è trattato veramente di un suicidio? La domanda che in molti si pongono. La sua morte avrebbe fatto tirare un sospiro di sollievo a molti esponenti politici coinvolti nei fatti, i quali prontamente hanno negato la loro conoscenza con Jeffrey, nonostante i video e le foto che testimoniano la loro amicizia.

Ancora oggi non si conosce la verità di ciò che è accaduto. È dal 2006 che molte giovani donne aspettano di avere giustizia.

UNITE CONTRO GLI ABUSI – L’importanza sociale della miniserie è data dal fatto che le vittime sono descritte nell’ottica dell’empowerment femminili e sono collegate al movimento #MeToo che si batte contro la violenza sulle donne, oggi diffuso in modo virale dall’hashtag usato sui social media.

L’obiettivo è rendere visibile pubblicamente che il problema della violenza sulle donne è reale e che molte delle vittime non sono supportate o ascoltate a sufficienza.