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La casa del futuro: verde e tecnologica

Un rivoluzionario concetto di casa: biologica, autostenibile, ecocompatibile.

Non è fantascienza, ma ci vorrà ancora qualche anno perché si trasformi in realtà. Nel frattempo, alla fase finale di Solar Decathlon, le Olimpiadi dell’architettura in programma nel settembre 2012 a Madrid, l’Italia presenterà in esclusiva la biocasa mediterranea: abitazione intelligente in grado di consumare un sesto di ciò che produce e contrastare il surriscaldamento climatico terrestre.

Solar Decathlon è una prestigiosa competizione che vede in gara 20 Paesi con le rispettive abitazioni verdi: tutte dovranno superare 10 test prima di ambire all’albo dei vincitori.

L’evento si tiene dalla fine degli anni Novanta. È stato pensato dal dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, ma poi dal 2003 si è trasferito a Madrid diventando Solar Decathlon Europe.

L’Italia presenterà la sua creazione intitolata Med in Italy, una dimora tecnologica e ad impatto zero, progettata per contrastare la dispersione termica e rimanere calda d’inverno e fresca d’estate.

Il progetto Med in Italy è frutto della collaborazione tra l’Università Roma Tre e quella de La Sapienza. Un’equipe composta da oltre 50 ricercatori ed architetti ha realizzato tale prototipo di casa del domani con forti vocazioni mediterranee,  che si ispira in parte alle antiche abitazioni dei Sumeri, dotate di un giardino al di fuori del patio, con la funzione di rinfrescare l’aria.

La biocasa ha una superficie di 47 metri quadrati calpestabili, un ingombro della struttura pari a 150 metri e, soprattutto, consuma 2 mila kW/h a fronte di una produzione di 11 mila. L’energia prodotta in eccesso viene rivenduta al fornitore, ma è prevista anche la presenza di un’auto elettrica, che funzionerà come batteria in cui riporre l’energia in surplus.

La biocasa si può assemblare in poco tempo anche laddove non ci sono allacciamenti con fognature ed elettricità, in zone turistiche o magari dove, a seguito di catastrofi naturali, può essere destinata alla prima accoglienza.

Il progetto prevede un investimento totale di un milione di euro, mentre il prototipo ne costerà circa 250 mila. E’ previsto anche il lavoro di un artista che provvederà ad affrescare le facciate con una sostanza fonoassorbente.

 

 

 

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