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La ‘Mmaculata di Torre del Greco diventa Meraviglia Italiana

La tradizionale processione dedicata all’Immacolata, che si svolge ogni anno a Torre del Greco, ha compiuto il suo centocinquantesimo anniversario. Un evento che, nel corso degli anni, si rinnova sempre con immutato fervore.

Il 17 novembre scorso, presso il Palazzo Paolo V di Benevento, la festa dell’ Immacolata di Torre del Greco è stata dichiarata Meraviglia Italiana da parte del Forum Nazionale dei Giovani, organizzazione che ha ottenuto il patrocinio del Ministero dei beni culturali e che ha tra i propri compiti anche quello di assegnare il bollino di <<Meraviglia Italiana>> ai siti paesaggistici e alle manifestazioni culturali del nostro Paese.

 

Un riconoscimento importante per la ‘Mmaculata dei torresi, il cui culto risale al lontano ’500, quando una delle navate della basilica di Santa Croce fu dedicata alla Vergine. L’ 8 dicembre del 1861, una violentissima eruzione del Vesuvio, seguita da un terremoto, sconvolse la città. Allora i torresi implorarono l’ intervento della Madonna, promettendole in voto di portare la sua statua in processione su un carro trionfale. Secondo le testimonanze del tempo, la lava si arrestò improvvisamente e i cittadini gridarono al miracolo. Da quel giorno il voto non e’ mai stato sciolto e la processione continua ad essere un evento di forte coesione sociale, al quale partecipano cittadini e maestranze.
I preparativi per la costruzione del carro cominciano nel mese di settembre e il progetto è affidato ad un artista locale sulla base di un tema che cambia di anno in anno. Ogni costruttore deve attenersi a misure tradizionali specifiche: il carro deve essere lungo dieci metri, alto sei e largo due metri e ottanta centimetri. Attività privilegiata e quasi fonte di lustro e’ quella dei portatori, ossia i cinquecento uomini che, divisi in cinque squadre contraddistinte da fasce di diverso colore, portano il carro sulle spalle per tutto il tempo della processione, tra fatica, sudore, gioia e devozione.
Gennaro Ricciardi, cittadino torrese, è portatore da trentadue anni e  racconta che sono moltissimi i giovani che chiedono di essere ammessi in una delle squadre, soprattutto perche’ affermano di aver ricevuto grazie o di aver percepito l’aiuto di Maria in momenti difficili della loro vita.  Ma tutti i veterani si tengono strette le loro fasce, mentre i neofiti attendono che le depongano e passino così il testimone.
Lo scorso giovedi, alle 10.15 , la statua dell’Immacolata è trionfalmente uscita dalla basilica di Santa Croce, su un carro progettato da Nicola Consiglio e realizzato dall’UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani) , ricco di bassorilievi coloratissimi raffiguranti la storica eruzione del Vesuvio.
La folla  riunita fuori dalla basilica era immensa: tutti applaudivano, molti piangevano commossi e tanti gettavano fiori e coriandoli dai balconi, abbelliti per l’occasione con coperte ricamate. Grande l’emozione: anche i non credenti non hanno potuto fare a meno di commuoversi di fronte a questa immagine gloriosa di Maria, salutata e invocata come una sposa il cui arrivo era atteso da tempo. Il carro ha così cominciato la sua processione per le vie della città, sostando a tappe prestabilite, mentre ad ogni sosta i portatori si alternavano, formando alla base della struttura una vera catena umana. Il carro con l’Immacolata è ritornato al punto di partenza intorno alle 17.30 e la processione si è conclusa con la benedizione di don Giosuè Lombardo (parroco di Santa Croce).

Ciò che ha destato maggiore sorpresa è stata la nutrita presenza di giovani, legati a Maria da un’autentica devozione: abbassavano lo sguardo al cospetto della statua, sussurravano preghiere e sembravano davvero trovare sollievo dalle tribolazioni quotidiane. La scritta <<Sotto la tua protezione>>, posta dinanzi al carro, è stata fedele interprete del sentimento di tutti i torresi che, tra le braccia questa Mamma Celeste, sempre trovano asilo, sentendo tutti l’appartenenza ad una comunità fraterna, di cui Maria è il simbolo ultramillenario.

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