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La scuola del mese

  “E’ classico ciò che non ha mai finito di dire ciò che ha da dire”. Questa frase di Calvino accoglie il visitatore di orazioflacco.org, sito ufficiale della scuola che abbiamo visitato questo mese. Una citazione che sembra quantomai adatta a descrivere un istituto in evoluzione, che cerca di andare incontro alle richieste degli studenti senza mai smarrire la tradizione. “Il Flacco”, come viene chiamato abitualmente, è infatti una scuola dalla lunga tradizione, il liceo classico più rinomato della zona a sud di Napoli, spesso considerato un “liceo d’élite”. Definizione, questa, poco amata dal preside Domenico Montanaro. <<Più che parlare di Flacco come scuola d’élite – ha detto il dirigente scolastico – credo che tale definizione sia verosimilmente accostabile al liceo classico in generale, ma di sicuro riferita all’impegno che richiede e non certo ad una distinzione sociale tra i ragazzi che lo frequentano rispetto agli studenti degli altri istituti superiori>>. Inoltre <<il termine élite – continua Montanaro – è indice di un qualcosa di fin troppo definito, ristretto, limitato, il che non corrisponde alle intenzioni del nostro istituto che offre tre diversi piani di studio>>. Per l’anno scolastico in corso, infatti, sono presenti tre sezioni tradizionali, una di sperimentazione Brocca (si prolunga lo studio della lingua straniera fino al diploma prevedendo per i cinque anni anche l’insegnamento di diritto ed economia) e ben quattro ad indirizzo linguistico (si sostituisce il greco con due lingue straniere, in aggiunta all’inglese). Certamente il fatto che le sezioni ad indirizzo linguistico superino in numero quelle ad indirizzo tradizionale da un lato è indice di un calo di interesse dei ragazzi nei confronti degli studi puramente classici, dall’altro segna l’evoluzione degli stessi verso forme più attrattive, senza mai perdere di vista la tradizione propria di un istituto impegnativo e per questo formativo. Quel duro studio che gli alunni contestano quando sono tra i banchi, ma che cominciano a benedire già ai primi anni di università, è ancora caratteristica di questa scuola. Ed è proprio la varietà della scelta che induce molti ragazzi a scegliere il Flacco, come è stato per gli attuali rappresentanti di istituto, Matteo Barile e Claudio Di Casola. <<Ci siamo iscritti qui – dicono i due ragazzi – attratti dalla fama positiva che è legata a questo liceo e perché ritenevamo valida l’offerta formativa della sperimentazione Brocca>>. Molti sono, inoltre, i progetti svolti nell’istituto accogliendo proposte  provenienti sia dall’alto (a partire dal corpo docenti fino alla Comunità Europea) sia dagli studenti. Tra tutti, gli stessi rappresentanti d’istituto ricordano con piacere lo scambio culturale con un istituto di Madrid all’interno del progetto “Comenius”, al quale la loro classe ha avuto modo di partecipare in passato e che quest’anno viene proposto per la terza edizione con un istituto di Siviglia. Gli alunni dell’attuale IV H, invece, mostrano fieri l’ultimo numero de “il Flaccone”, giornale d’istituto nato anch’esso da tre anni grazie ad un progetto di giornalismo coordinato dalla professoressa Elisabetta Vigilante. Dal lato della formazione, insomma, il Flacco sembra rispondere bene alle esigenze dei suoi studenti, i quali hanno invece qualcosa da dire sul piano della sicurezza personale: <<l’unico problema è l’assenza di una sorveglianza seria. Nel parcheggio sono stati rubati motorini e macchine 50. Avevamo a disposizione un bel campo da basket all’aperto ma oramai è utilizzato solo per fare un po’ di ginnastica a corpo libero, perché dei canestri è rimasta solo la struttura di ferro…tutto distrutto dai vandali…per non parlare poi degli episodi di bullismo…>>. Altra richiesta degli alunni è l’apertura dell’accesso di corso Garibaldi. Tale ingresso, previsto in origine esclusivamente come passaggio pedonale, oggi è chiuso per mancanza di sorveglianza. Insomma, il Quinto Orazio Flacco è promosso a pieni voti dai propri studenti. Quegli stessi studenti che bocciano le istituzioni del territorio, colpevoli – a loro avviso – di non garantire sicurezza all’esterno delle mura scolastiche.

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