L’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) è una pianta officinale dai fiori gialli, usata da secoli contro ansia e depressione lieve. L’ipericina e l’iperforina sono i principi attivi della pianta, ma non è ancora del tutto chiaro come essi agiscano all’interno dell’organismo umano. Nell’antica Grecia era utilizzata per curare in generale stati mentali patologici e ancora oggi è usata ampiamente come antidepressivo, malgrado i pareri degli esperti siano piuttosto contrastanti a proposito della reale efficacia di quest’erba.
Il Centro Nazionale per la Medicina Complementare e Alternativa ritiene che l’erba di San Giovanni abbia lo stesso effetto di un placebo nel trattamento di depressioni gravi e moderate, mentre nella cura di forme lievi la sua efficacia sia ancora a livello sperimentale, malgrado siano numerose le persone che affermano di aver avuto benefici rilevanti. Realtà o autosuggestione?
Intanto è scientificamente provato che gli effetti collaterali di questo iperico sono numerosi: vertigini, nausea, diarrea, stanchezza. Inoltre può diminuire l’efficacia di alcuni farmaci antitumorali, anticoncezionali, anticoagulanti e può arrecare danni all’organismo se assunto con altri antidepressivi. Gli esperti affermano che i prodotti erboristici possono essere spesso nocivi, poichè sono pericolosi se presi in grande quantità, e interagiscono in molti casi in modo grave se assunti assieme a farmaci soggetti a prescrizione medica. Ma è altresì vero che gli stessi studi scientifici, che ne hanno messo in luce gli effetti collaterali, hanno scoperto che i principi attivi di questa pianta alleviano lo stress, l’ansia lieve e riducono i disturbi del sonno. L’erba di San Giovanni ha anche proprietà cicatrizzanti, antisettiche e antinfiammatorie. Insomma, un valido aiuto dalla natura, purchè non si esageri nell’enfatizzarne i pregi e nel considerarla una sorta di panacea miracolosa.