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Placido Rizzotto avrà finalmente una sepolutra

Più di mezzo secolo è passato da quando Placido Rizzotto è scomparso nel nulla. Le piste c’erano tutte, ipotesi tante, ma i suoi poveri resti non avevano ancora una sepoltura degna. Nato e cresciuto a Corleone, visse gli orrori della guerra unendosi alla resistenza, che segnerà un solco profondo nella sua vita. Rientrato in sicilia, inizia a vedere quella realtà con nuovi occhi, con una consapevolezza diversa. Le ingiustize provocate dal continuo dilagare della mafia non potevano più essere tollerate. Si doveva mettere la parola fine a questo clima di sottomissione cui erano sottoposti i piccoli contadini da parte dei proprietari terrieri appartenti alle cosche locali.

Così Rizzotto dà il via ad una nuova guerra nella quale combatte in prima linea senza armi da fuoco, al contrario dei suoi nemici, lottando accanto ai contadini locali, creando una resistenza sociale al potere mafioso che gestiva a suo modo il settore agricolo. Ma la mafia di certo non rimase a guardare:  isolare è sicuramente la tecnica più usata da tutte le mafie e quella che purtroppo meglio riesce per centrare un obiettivo. Ma Rizzotto non si fa intimidire: continua a lanciare sfide proclamando scioperi e rivolte e proseguendo la sua scalata da sindacalista a segretario della camera del lavoro. Nonostante il suo coraggio e la sua determinazione il 10 marzo del 1948 Placido Rizzotto scompare nel nulla. Ci fu sconcerto da parte di tutta l’opinione pubblica, anche la CGIL manifestò con particolare concitaizione contro questo tragico avvenimento. La scomparsa e la  fine di questo giovane sindacalista fu, dopo anni di indagine, attribuita a Luciano Liggio ed ai suoi fedelissimi che purtroppo non hanno smesso di uccidere: da Pio La Torre, che prese il posto di Rizzotto, passando per  il generale Dalla Chiesa, per arrivare fino a Falcone e Borsellino. Senza considerare tutte quelle decine e decine di poliziotti e magistrati che si limitavano a fare il loro lavoro. Così, finalmente, dopo 3 anni dal ritrovamento di quello scheletro nei pressi di una foiba nel corleonese, si è giunti alla certezza che si tratta del sindacalista Rizzotto. Finalmente dopo più di sessant’anni anche per Placido rizzotto ci sarà una lapide su cui posare un fiore.

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