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Quando ha avuto inizio il buio? Veltroni risponde

Lunedì 12 settembre presso la Feltrinelli di Napoli un appassionato Walter Veltroni ha presentato il suo nuovo libro “L’inizio del buio”, accanto al magistrato Raffaele Cantone e al direttore di Repubblica Napoli Giustino Fabrizio. Ripercorrendo nel dettaglio due tragiche vicende che allo stesso modo hanno tenuto il pubblico italiano come paralizzato davanti alla tv, il libro si propone di dare una nuova luce ad un passato che forse troppo velocemente è stato dimenticato, ad una memoria che è importante conservare e difendere. Alfredino Rampi di soli 6 anni il 10 giugno 1981 cade in un pozzo nella campagna di Vermicino; contemporaneamente il venticinquenne Roberto Peci viene rinchiuso nel bagagliaio di una 127, scontando una pena che risponde alla sola colpa di essere il fratello di Patrizio Peci, primo pentito delle Br.

<<Io non sono un dietrologo. Eppure sono convinto che tragedie come queste abbiano segnato inevitabilmente la nostra storia, poiché entrambe sono finite sotto l’occhio attento e indiscreto di una telecamera>>,  afferma Veltroni, che con la tecnica del narratore e la precisione del giornalista, tenta di rivivere l’angoscia del buio in cui sia Alfredino che Peci sono precipitati.

Non è altro che l’inizio della tv del dolore che incentra sulla sofferenza lo spettacolo, la tv della mercificazione dei sentimenti e di un Italia pressapochista, la stessa che accorre attorno a quel pozzo perchè deve necessariamente vedere. L’uomo di fronte alla natura talvolta crudele e l’uomo di fronte alla terribile follia del terrorismo hanno però tanto in comune: entrambi sono precipitati, sono finiti in tv, hanno lottato per sopravvivere, ma entrambi hanno perso la battaglia.

A 12 anni dalla magica notte in cui l’uomo mette piede sulla luna, in cui nulla sembra impossibile e l’Italia sembra cavalcare inarrestabile verso il futuro, un bambino cade in un pozzo e non si riesce a salvarlo; la cavalcata è finita e comincia l’angoscia. Cade un buio pesto intorno a noi, dove chi storicamente deve accendere la luce, purtroppo non riesce a trovare l’interruttore.

 

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