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Stai zitta: un’analisi linguistica sulla discriminazione di genere

 

Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo più sentire

Michela Murgia

Einaudi

2021

pp.128

euro 13

Stai zitta è il nuovo libro di Michela Murgia, pubblicato da Einaudi e disponibile dal 2 marzo 2021 in libreria.

Michela Murgia è una scrittrice e conduttrice radiofonica sarda.

Il suo libro Il mondo deve sapere ha ispirato il film di Paolo Virzi Tutta la vita davanti.

Trama: Il testo nasce dopo una spiacevole esperienza vissuta da Michela Murgia a radio Capital.

Durante un confronto con lo psichiatra Morelli, quest’ultimo trovandosi in difficoltà nel rispondere, ha invitato più volte la scrittrice a tacere con un’espressione fastidiosa: Stai zitta.

L’atteggiamento maleducato del dottore ha convito la Murgia a prendere penna e carta e iniziare a scrivere un nuovo libro in cui analizzare alcuni degli atteggiamenti sessisti presenti nella nostra società.

L’autrice, quindi, sofferma la sua attenzione sulla lingua italiana e su tutte le frasi che generalmente si usano per affermare la propria autorevolezza su una donna.

Dove vai da sola vestita così? Te la se cercata! A cosa ti serve studiare? Questi sono solo alcuni degli esempi riportati dalla Murgia.

Purtroppo gli stereotipi maschilisti sono supportati anche da molte donne e questo rende il problema ancora più grave.

L’autrice riflette sulla lingua italiana, che è fortemente maschilista, assimilando il genere femminile al maschile appunto.

Il testo sottolinea la stretta connessione tra la discriminazione femminile e le scelte linguistiche adottate.

Qual è, quindi, il modello femminile secondo una visione di stampo maschilista?

È quello della donna silenziosa e madre.

Proprio alla maternità l’autrice dedica un intero capitolo: nei programmi televisivi o in un’intervista alle donne che hanno raggiunto una posizione lavorativa importante si chiede sempre se hanno un marito o un figlio, questo non avviene se è un uomo ad essere intervistato.

Il libro è molto scorrevole e si può leggere nell’arco di una giornata.

Murgia nel finale svela il proprio sogno: tra dieci anni, un ragazzino o una ragazzina, trovando su una bancarella il suo libro, sorrida leggendone il contenuto, perché queste frasi non sono pronunciate più da nessuno.