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Un laboratorio ercolanese per le nuove classi dirigenti

I manifesti affissi in città esprimevano una volontà politica nuova e inedita: "Per una nuova classe dirigente". Questa la ragione fondativa << di una scuola politica e non partitica >> come ama ripetere il suo coordinatore Antonio Liberti. Promossa e ospitata dalla Fondazione Cuciniello e aperta ai giovani di Ercolano, questa scuola ha già percorso metà del suo cammino all’insegna di un obiettivo ventilato più volte da politici e opinionisti di talk show: agevolare un progressivo e salutare ricambio delle classi dirigenti. In tanti, forse troppi, ogg parlano di giovani, associandoli spesso al futuro come qualcosa che è di là da venire. Ma quanti agiscono concretamente nel presente attraverso iniziative che tendano la mano verso le nuove generazioni? Con un mix di umiltà e ambizione, Antonio Liberti, consigliere comunale, afferma di aver creduto sin dal principio nel progetto che porta avanti con dedizione e passione assieme al suo staff. Un primo passo innovativo è rappresentato dall’apertura di un’interfaccia virtuale del Laboratorio Ercolanese sul social network del momento – Facebook – sebbene il grosso dell’attività reale avvenga dal vivo, con le testimonianze senza filtro di diversi esponenti del mondo politico, sociale e istituzionale di carattere nazionale, regionale e locale che illustrano le rispettive funzioni ai giovani.

E sono numerosi coloro che assistono alle lezioni, di variegata estrazione politica, provenienti da diverse esperienze nel mondo dell’associazionismo, del volontariato e del lavoro, ma che hanno nell’interesse per la conoscenza e l’approfondimento politico un comune denominatore. Muniti di penna, block notes e cartellina, donati dal Laboratorio – a titolo totalmente gratuito – ascoltano comodamente seduti le lezioni, suddivise secondo il calendario consegnato all’inaugurazione in 50 minuti di relazione da parte del docente o del rappresentante di un ramo istituzionale, e il tempo restante  dedicato al dibattito. Lezioni frontali e interattive, fatte di analisi e critica, dal Parlamento alla politica estera, passando per la sanità locale e l’ambiente fino ai temi scottanti della scuola e del lavoro. Quasi sempre però le domande e le riflessioni stimolate sono tante e tali da superare inevitabilmente le due ore, quando fuori è già buio. Gli allievi di età diverse hanno così piacevolmente stravolto il protocollo dell’ora ufficiale di lezione, costringendo Liberti ad un surplus di lavoro. Come un manager di risorse umane, lo vedi aprire ogni incontro illustrando ogni volta la composizione della scuola e gli obiettivi. Poi seduto accanto al docente di turno osserva la classe, presta attenzione agli spunti di riflessione, appunta domande e risposte sulla sua agenda blu e certifica la chiusura di ogni incontro ricordando i successivi appuntamenti. E non manca il secondo dibattito, interno ai ragazzi, all’esterno dei locali. Un altro piccolo miracolo infatti è l’aggregarsi di una piccola parte della meglio gioventù cittadina che si ritrova a discutere, a confrontarsi sul mondo e sul territorio d’appartenenza, a condividere idee e visioni alternative che potrebbero fare la differenza e lasciare il segno.

Il laboratorio costituisce senza dubbio una vera novità che ha attirato non poca invidia in una città di provincia: astio che ha generato false ipotesi di supporto economico prive di ogni fondamento. La sua vivacità ha piuttosto messo in moto altre città limitrofe, nelle quali si pensa di poter replicare l’esperienza, suscitando vivo interesse da parte della classe politica e della società civile. Lezione dopo lezione è rinnovata la speranza di fare di questa classe un team di analisi e di lavoro, affinché la scuola non rappresenti un evento estemporaneo ma costituisca la prima tappa per un percorso costruttivo di ampio respiro. Degno di nota infine l’apprezzamento giunto dalla segreteria del Quirinale con un’apposita missiva nella quale ci si congratula per l’idea, l’organizzazione dei lavori e la mission; nota che prelude un possibile futuro messaggio da parte del Capo dello Stato, da sempre legato alla sua terra.

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