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Vuoi saperne di più sulla sessualità? Arriva Masters of Sex

Questo mese ha visto approdare in Italia, su Sky Atlantic, Masters of Sex, la serie televisiva di genere drammatico creata da Michelle Ashford, che ha debuttato in America il 29 settembre 2013 sul canale via cavo Showtime. È basata sulla biografia di Thomas Maier Masters of Sex: The Life and Times of William Masters and Virginia Johnson, che narra la vera storia di due ricercatori, William Masters (27 dicembre 1915-16 febbraio 2001), sessuologo e ginecologo statunitense e Virginia Eshelman Johnson (11 febbraio 1925-vivente), psicologa statunitense. I due, insieme, negli anni ’50 formarono un’equipe che a Saint Louis, Missouri, redasse il primo studio approfondito sulla fisiologia sessuale umana esaminando, nel corso di 11 anni, oltre diecimila atti sessuali compiuti da circa 700 volontari, documentata nel volume L’atto sessuale nell’uomo e nella donna (1966). Masters ha cercato di raccogliere fatti obiettivi, perché ogni atto sessuale preso in esame da lui e dalla Johnson veniva registrato con apparecchi di misura delle reazioni fisiologiche o documentato con riprese fotografiche o cinematografiche. Fino ad allora, tutto ciò che si sapeva sulla sessualità umana era frutto di interviste, strumento che lasciava maggior spazio all’errore. Il lavoro di Masters e Johnson ha soppiantato il modello psicanalitico dei disturbi sessuali, permettendo una miglior classificazione degli stessi ed aiutando a sfatare diversi falsi miti sulla sessualità, fra cui quello che faceva della masturbazione un atto pericoloso ed il peso che veniva dato alla lunghezza del pene. Una delle delle conclusioni più interessanti di queste ricerche, però, è che la sessualità femminile non è gerarchicamente inferiore a quella maschile, concetto ripreso dal movimento femminista per reclamare il diritto delle donne al piacere sessuale.

La serie televisiva, pur includendo scene erotiche ed elementi piccanti, fa luce sull’aspetto più umano dei due scienziati, come il loro rapporto difficile da definire, la paura di William Masters nel mostrare la parte più vulnerabile di sé e la sua conoscenza superficiale delle donne, nonostante fosse il maggior esperto della loro sessualità.

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