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Eruzioni del Gusto, un trionfo di sapori a Pietrarsa

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Un’eruzione di partecipanti, tra ospiti e turisti a Portici per Eruzioni del Gusto, al museo nazionale ferroviario di Pietrarsa dal 26 al 28 ottobre 2018, in un evento di incontro tra popoli e gastronomia, promosso da Oronero – dalle scritture del fuoco, associazione culturale che favorisce lo scambio culturale  tra i popoli per lo sviluppo economico pacifico, ponendo centralità a quelli che vivono nelle aree vulcaniche del pianeta.

I numeri di un successo vesuviano – Circa tremila i visitatori agli stand enogastronomici, oltre quattrocento le tipologie di vini stappate, tre giorni dedicati a degustazioni di pomodorini del piennolo del Vesuvio, provolone del monaco, albicocca del presidio Slow Food, limoncello della penisola sorrentina e Costa d’Amalfi, mozzarella di bufala campana, Colatura di alici di Cetara, dolci della tradizione napoletana, l’immancabile pizza e due serate evento con menu vulcanico Oronero lapilli gustativi, un incredibile viaggio  culinario tra le terre vulcaniche vesuviane e del pianeta con Villa Signorini e Fofò Ferriere. Nella tre giorni si è discusso anche di sostenibilità agroalimentare, ambientale, culturale all’ombra dei vulcani le cui popolazioni si distinguono dalle altre per quel forte legame di identità che le accomuna e che va ulteriormente valorizzato. Tra i partecipanti anche la condotta Slow Food Vesuvio che sta lavorando su quell’idea di sentirsi comunità. A Pietrarsa, infatti, è stato lanciato un progetto di visione di tante comunità vesuviane intorno al tema della ‘restanza’, ovvero quel comun denominatore che unisce vesuviani e tutte le popolazioni vulcaniche che, sebbene esposte a un rischio elevato più di altre, decidono di rimanere e vivere all’ombra di un vulcano.

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Tra gli eventi nell’evento – Rispetto dell’ecosistema,  recupero delle tradizioni agricole, sviluppo della cultura nei luoghi vulcanici: sono i temi affrontati nel corso di Archeologia, agricoltura, salute e sicurezza: la sostenibilità all’ombra dei vulcani, uno dei tanti convegni che hanno caratterizzando l’evento enogastronomico. Docenti universitari, ricercatori, imprenditori, rappresentanti di aziende si sono confrontati sulla necessità di preservare la terra e le risorse non infinite limitando quanto più possibile sprechi e impatti ambientali. La plastica, uno degli elementi più utilizzati in ambito domestico e oggi sotto osservazione, presenta dei lati positivi. «Un contenitore  di vetro a rendere è più impattante della plastica a perdere perché ci sono problemi di massa: per imbottigliare un litro in vetro occorrono circa 350-400 grammi di massa ma neanche 20 grammi per la plastica» ha spiegato il consigliere  delegato della Ferrarelle spa, Giuseppe Cerbone. Dal rispetto dell’ambiente alla valorizzazione dei territori campani. E’ il caso della Masseria delle Sorgenti Ferrarelle nel parco Fonti di Riardo, nel cuore dell’alto casertano dove nasce la più famosa acqua effervescente naturale del nostro Paese. Qui c’è una collaborazione con il FAI al quale è stato affidato un progetto di riqualificazione paesaggistica e di gestione turistica a favore del pubblico. La valorizzazione dei luoghi non può prescindere dal rilancio delle culture, soprattutto di quelle dei popoli che vivono nelle terre vulcaniche. I lavori, moderati da Raffaele Sacchi, ordinario di Industrie Agrarie del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, sono stati introdotti dai saluti del presidente di Oronero – dalle scritture del fuoco,Carmine Maione: «Abbiamo iniziato insieme un percorso in un luogo simbolo del viaggio. Siamo nel punto in cui c’è il primo esempio di rivoluzione industriale:  le ferrovie che favorivano scambi culturali, viaggi, trasporto di derrate alimenti.  Pietrarsa sembra una nave pronta all’abbrivio e in qualche modo ci sentiamo in movimento». Al convegno hanno partecipato  Gaetano di Pasquale (dipartimento agraria Federico II), Vincenzo Borrelli (CertiQuality Milano),  Vincenzo SAggiomo (direttore fondazione Dohrn), Vittoria Brancaccio (imprendirrice agricola) Pasquale Martone (Masseria delle Sorgenti Ferrarelle),  Giuseppe Mazzullo (vicepresidente nazionale Cicas).

E nel corso dell’Eruzione…la nascita di una pizza – È la pizza Oronero: sul disco di pasta vi sono fiordilatte di Agerola, pomodorino del piennolo del Vesuvio rosso e giallo, acciuga di Cetara, nero di seppia con un pizzico di peperoncino del Vesuvio. La pizza finirà in tutti i ristoranti del mondo. Già il 7 novembre prossimo verrà presentata in Cina dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e, a stendere il primo impasto sarà, come avvenuto a Pietrarsa, il pizzaiolo partenopeo Simone Fortunato. «Da Pietrarsa l’alimento più tipico della cucina napoletana ‘rivisitato’ in chiave vulcanica; è una nuova eccellenza enogastronomica vesuviana e delle terre vulcaniche del pianeta che si appresta a solcare e a sperimentare nuovi territori in Italia e all’estero».