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A Capodimonte un convegno internazionale sui Mistici della nostra epoca

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C’è un’aria di grande spiritualità a Capodimonte: Crocifissi col Crocifisso (cf Gal 2,19-20). L’esperienza mistica in una società di grande attivismo, convegno di studi, svoltosi venerdì 19 maggio, dalle ore 9.30, presso l’aula magna della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione San Tommaso d’Aquino, in Napoli al Viale Colli Aminei 2,  promosso dalla Facoltà  stessa in collaborazione con la Fondazione Teresa Musco.

Il Convegno – Un evento internazionale che ha visto grande partecipazione di religiosi e laici, per affrontare sotto vari aspetti la figura del mistico, di colui che attesta che Dio è visibile già da ora, nella fede o nella visione.I mistici crocifissi col Crocifisso sono stati oggetto di attenzione sia dal punti di vista storico, teologico e biblico, che dal punto di vista della storia della spiritualità, della liturgia, della simbolica del sacro. Figura di riferimento dell’intera mattinata, quella di Teresa Musco, mistica del XX secolo, che aveva riportato l’attenzione della gente e degli studiosi sul fenomeno degli stimmatizzati a imitazione del Cristo crocifisso.

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Il programma – Ad introdurre e coordinare, Pasquale Giustiniani, docente di filosofia. La mattinata si è articolata in due momenti. Nella prima parte, dopo i saluti del vescovo di Caserta, monsignor Giovanni D’Alise, si sono avuti gli interventi del teologo François-Marie Léthel, che ha dedicato alla mistica casertana Teresa Musco un intervento dal titolo “La mistica del Sangue di Cristo in Teresa Musco, alla luce di Caterina da Siena e Teresa di Lisieux”, e Luigi Borriello (coautore del Nuovo Dizionario di Mistica, edito recentemente dalla Libreria Editrice Vaticana), che ha affrontato il tema “La mistica della croce nel Novecento italiano”. Nella seconda parte, è stato proposto un approccio biblico, uno simbolico-culturale e uno liturgico ai fenomeni mistici. Don Gaetano Di Palma, biblista, ha affrontato il tema: “La mistica dei crocifissi col Crocifisso. Esame dei fondamenti biblici (racconti passione; Gal 2,17-21)”. Don Antonio Ascione  ha trattato i “Fenomeni mistici tra simbolismo, devozione popolare e rischi di derive”. Giuseppe Falanga, teologo sistematico e grande esperto di liturgia, ha parlato dei “Mistici stimmatizzati del calendario liturgico cattolico. La “lezione mistica’ dalla Divina Liturgia”. A concludere il convegno l’intervento di Gianpiero Tavolaro, che ha tracciato un bilancio sull’edizione dei Diari di Teresa Musco.

Teresa Musco – Donna meridionale che ha vissuto nella sua carne il tormento della santità. Nata a Caiazzo il 7 giugno 1943, in un clima di fortissima povertà, fin dalla mattina del 28 novembre 1952, comincia a sentirsi male, sentendosi come crocifissa. Tra i ricoveri ospedalieri e degenza aletto, ella matura la propria offerta verginale e sacrificale, “Che io sia disposta a ricevere, come l’Ostia del Sacrificio, croci sopra croci. O Gesù io voglio andare a tutti sotto forma di Ostia, cioè, del sacrificio ispirato dal tuo Amore”. Muore a 33 anni, il 19 agosto 1976, nel suo letto di dolore, dal quale venerava e pregava il Crocifisso insanguinato.

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Tratti salienti degli interventiFrançois-Marie Léthel:<<Nelle figure sante c’è  sempre un riferimento al sangue di Gesù, e nel sangue un messaggio da portare agli uomini che vadano in cerca della misericordia di Dio [...] Tutta la salvezza confluisce nelle sante attraverso il sangue [...] In ogni mistero, compreso in quello delle stimmate, si riconosce l’amore di Gesù verso l’uomo, sino ad estendersi a tutti, con l’obiettivo unico della salvezza [...] Esorto tutti ad avere fiducia nella redenzione e nella salvezza delle anime, anche attraverso le Sante che hanno sperimentato la sofferenza in vita, crocifisse al crocifisso. Concludo citando una preghiera di Teresa: Non pensavo fosse possibile tanto soffrire. Ma soffro per la salvezza delle anime>>.

 

Luigi Borriello: <<La santità  raccoglie tre virtù: fede, speranza e carità […] La morte sulla Croce non è la chiusura dell’esistenza, ma è il simbolo della forza, del risveglio della vita Divina. La Croce apre la strada verso l’Alto. Non dobbiamo rimanere indifferenti, ma bisogna dare risposte ad essa, con la misericordia del Padre, da contagiare agli altri sino a raggiungere la salvezza.  Perché è dalla Croce che si arriva alla Gloria>>.

 

Gaetano Di Palma – <<Le stimmate sono la partecipazione alla Passione di Cristo da parte dell’apostolo. Nei tempi moderni rappresentano la controparte spirituale in contrasto con la circoncisione, ed il contrassegno per l’Apostolo [...] Il messaggio di Teresa non ha certo raggiunto la meta, ma si sforza di correre per conquistarla, affinché rappresenti guida verso Gesù Cristo>>.

 

Antonio Ascione: <<Le stimmate appartengono al mondo della simbologia e del sacro. Il fenomeno mistico si manifesta sotto gli occhi dei sensi, ed è quel qualcosa che ha a che fare con il Divino  e con il Sacro, al di là della sfera della comprensione e della percezione […] Attorno ai fenomeni mistici vi è una variegata prospettiva simbolica. Cosa Dio ci volle dire attraverso il simbolo del corpo martoriato? I simboli anticipano interpretazioni sapienzali della realtà, che non può essere compresa se non partendo dai simboli stessi>>.

 

Giuseppe Falanga:  <<Tre sono le figure sante nel contesto contemporaneo  che presentano nel loro corpo le stimammate: santa Caterina da Siena, san Pio da Pietralcina e san Francesco d’Assisi. Di questo ne fa accenno anche l’apostolo Paolo nella Lettera ai Galati San Paolo dicendo: Il mondo per me è stato crocifisso come io per il mondo […] La liturgia ci ha fatto da maestri su cosa dobbiamo credere. Nel mondo ortodosso è la manifestazione del Cielo sulla Terra. Se l’attore è Dio, ne consegue che sacerdoti e fedeli ne siano subordinate […] Ha tre generi di comprensione: il sensibile, che è  quello che riguarda i cinque sensi, il razionale, che riguarda la mente ed il mistico, che coinvolge i nostri sensi spirituali. Gli occidentali privilegiano i primi due, il terzo genere antropologicamente manca, indicandoci realmente che non siamo più in grado di comprendere bene cosa viene celebrato, come se la Terra si fosse chiusa al Cielo. Quando questo equilibrio si spezza abbiamo forme assurde e malate di liturgia. Ad un malinteso misticismo si contrasta un corretto uso dei sensi spirituali. Troppa razionalità rende la Chiesa luogo chiuso e freddo, portando i fedeli ad un livello sempre più basso. Davanti a questi squilibri c’è solo da lavorare [...] Spirito e Chiesa una sola cosa in sinergia […] Non si tratta di offrire culti, sacramenti, ma tutta la nostra esistenza vissuta come una liturgia, in forza dello Spirito Santo che abita in noi>>.

 

Gianpiero Tavolaro<< ‘Beati noi se sappiamo soffrire e offrire tutto al Signore. Niente va perduto. Il Signore non si tiene niente e saprà ben ricompensarci delle nostre sofferenze’. È questa un po’ la sintesi della vita di Teresa Musco, che ha riportato l’attenzione, anche nella nostra società frenetica e complessa, sul significato dei tanti stimmatizzati della storia cristiana. Nella revisione critica delle cinque versioni dei Diari di Teresa Musco, ho potuto constatare le indicibili e crescenti sofferenze spirituali e fisiche, che la stessa volle offrire per collaborare al piano della redenzione del Cristo Crocifisso, attraverso il dolore liberamente accolto e donato per la santificazione del clero>.

 

Preghiera di Teresa Musco  – Gesù, l’anima mia te offro per pisside, il cuore per custodia, i miei sospiri per incenso, i miei pensieri per adoratori, gli affetti miei per lampade accese, l’anima che vola sempre attorno al tuo sacro Cuore.