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Come combattere i danni provocati dal lavoro sedentario

Nuovi studi australiani effettuati dalle università di Melbourne e del Queensland, condotti su un campione di 168 persone sedentarie, hanno dimostrato che anche mezz’ora di attività fisica quotidiana e costante non è sufficiente a contrastare i danni apportati al corpo dalla totale assenza di moto durante la giornata. Secondo i dati la sedentarietà equivarrebbe a fumare e a mangiare in modo errato. A preoccupare gli esperti è soprattutto il “desk work”, cioè l’impiego in ufficio che occupa la maggioranza degli italiani; questo genere di lavoro, infatti, prevede che l’impiegato resti seduto alla scrivania per più di cinque o sei ore, con conseguenze preoccupanti come danni, spesso permanenti, all’apparato muscolo – scheletrico, alla circolazione, ipertensione arteriosa e ipercolesterolemia , incremento del rischio di diabete, aumento del livello di trigliceridi nel sangue da cui possono originarsi malattie cardiache e infarti.
Per rimediare ai danni provocati dall’inattività è sufficiente evitare di restare fermi per periodi prolungati, alzarsi spesso e camminare all’interno dell’ufficio o di casa. Suggerimenti utili potrebbero essere: comunicare con i colleghi di persona anziché usare la posta elettronica o la chat, tenere la stampante lontano, in modo da dover compiere una breve passeggiata ogni volta che si stampa un documento, alzarsi quando si è al telefono.
Secondo le analisi effettuate, gli indici di massa corporea e i livelli di trigliceridi e glucosio nel sangue sono più bassi nelle persone abituate a fare spesso pause alzandosi dalla scrivania durante la giornata lavorativa.
Il progetto «Stand Up Australia» ha richiesto ulteriori finanziamenti al governo per approfondire lo studio sull’impatto della vita sedentaria, sulla salute e sulla produttività dei lavoratori. Lo stile di vita sedentario è un fenomeno dilagante in occidente e del problema si sta occupando anche un recente gruppo di studiosi americani.
Nell’interesse del lavoratore sedentario, che spesso non ha tempo di dedicarsi a intense attività fisiche post-lavoro per rimediare agli effetti delle giornate trascorse in ufficio, gli scienziati propendono per l’incoraggiamento di un’attività fisica leggera ma costante nell’arco della giornata.
Inoltre è fondamentale evitare il consumo di cibi grassi o ipercalorici, specie durante gli orari d’ufficio, e sostituire gli snack con frutta e verdura di stagione, alimenti ricchi di sali minerali, acqua e vitamine.
Gli esperti sconsigliano poi cene troppo abbondanti, perché disturbano il sonno; è importante, inoltre, cercare di andare a dormire sempre alla stessa ora per sfruttare al meglio il ritmo sonno–veglia, bere molta acqua e ridurre il consumo di sale.
Rimedi efficaci vengono anche dalla natura, pertanto si consiglia di assumere erbe dalle proprietà diuretiche, che contrastano la ritenzione idrica e la cattiva circolazione del sangue ,come le tisane contenenti betulla, tarassaco, ananas, pilo sella, centella asiatica, mirtillo rosso, ippocastano, ginko biloba. Ricordiamo che tutte le tisane vanno bevute a stomaco vuoto, la mattina e il pomeriggio, per un periodo di minimo due o tre mesi.
Occorre integrare l’uso di tali rimedi fitoterapici con l’utilizzo di pomate come la Hamamelis virginica (per le vene dilatate), l’Arnica montana( ecchimosi e indolenzimento), la Vipera redi (per gambe molto gonfie) e la Pulsatilla. Un ulteriore sollievo è dato dai massaggi drenanti e dall’alternanza, magari sfruttando il getto della doccia, d’acqua calda e acqua fredda.

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