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Eppur si muove

 "Eppur si muove" diceva Galileo. Frase quanto mai opportuna oggi, sebbene il filosofo cinquecentesco fosse in tutt’altre faccende affaccendato. Qualcosa si sta muovendo anche ad Ercolano, in terra di camorra. Sì, in terra di camorra. Inutile fingere o dire che c’è dell’altro, che la nostra terra non è solo questo o che ci sono anche persone “perbene”. Perché questo è scontato, banale. Ma per fortuna anche vero. Perché altrimenti non sarebbe mai nata l’associazione antiracket “Ercolano per la legalità”, in seguito alla denuncia di colei che era stanca di pagare il “il pizzo” e che ha avuto coraggio. Tanto da meritarsi il ruolo di presidente dell’associazione, nata a fine 2006. Parliamo di Raffaella Ottaviano, la prima che si è ribellata. Un evento. Non era praticamente mai successo. Ora qualche frutto si sta vedendo. In tutto il 2007 ci sono state una decina di denunce. Poche, ci verranno a dire. Molte, se pensiamo che il racket comincia a radicarsi nel corso della seconda metà dell’800 e, facendo due conti, ci accorgiamo che ci sono voluti circa 15O anni per averne una, di denuncia. Un duro colpo per i clan. Non economico, ovviamente. Dieci negozi che non pagano il pizzo comportano una perdita economica risibile, se consideriamo che il fatturato della camorra è superiore di gran lunga a quello delle più importanti industrie d’Europa. Ma culturale, questo sì. Bisogna considerare che il racket nasce come fonte di reddito per i clan, ma nel momento in cui i loro affari decollano fino ad arrivare nei circuiti legali, il suo ruolo muta. Diventa strumento di affermazione del potere, una sorta di timbro per mostrare che la camorra c’è. Anche se in alcuni casi le cifre estorte sono basse non importa, basta segnalare che “loro” ci sono. Quindi da questo punto di vista il segno che lascia la nascita dell’associazione è tangibile. Come tangibile, anzi di più, è l’altro colpo inferto ai clan locali. La sede dell’associazione si trova oggi a Corso Resina 62, in un immobile confiscato alla camorra. Per dimostrare che le cose si possono cambiare. Ci piace pensarla come il mai troppo compianto giudice Giovanni Falcone, che amava ripetere spesso che “tutte le cose hanno un inizio e una fine, non si capisce perché ciò non debba valere per la mafia”. Per chiunque si trovi in difficoltà è aperto ad Ercolano uno sportello antiusura e antiracket (numero verde 800 77 87 29)  che offre assistenza psicologica e legale a chiunque voglia denunciare.

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