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Gli effetti salutari della pennichella

Un riposino al giorno, toglie il medico di torno. Non di sola frutta e verdura vive l’uomo sano, ma anche del classico, tradizionale, irrinunciabile pisolino.

Oggi la benedizione scientifica alla pennichella arriva nientedimeno che dalla NASA.

Secondo gli scienziati dell’Agenzia Spaziale Nordamericana, infatti, la siesta comporterebbe numerosi importantissimi vantaggi per l’organismo umano, tra cui: una minore incidenza dei rischi cardiovascolari, un miglioramento della tonicità muscolare, un sensibile aumento della capacità di concentrazione una volta svegli, e, se fatta dopo pranzo, un rilassamento muscolare che aiuta l’apparato digerente a smaltire meglio il cibo ingurgitato.

 

Che il riposo diurno facesse bene alla salute lo avevano intuito in tanti nelle epoche più disparate. I romani coniarono il proverbio “post prandium stare, post coenam deambulare”. Ovvero: “dopo pranzo riposare, dopo cena passeggiare”. Il grande Leonardo Da Vinci soleva dormire per circa una ventina di minuti ogni tre ore. I ricercatori NASA avranno pensato che, se il sonnellino faceva così bene ai neuroni del genio inventore più famoso di tutti i tempi, perché non sperimentarne eventuali benefici sui propri dipendenti? Detto fatto è stato approntato un test spaziale per verificare gli esiti di una piccola siesta sulle prestazioni degli astronauti.

I risultati sono interessanti: un riposo di 26 minuti aiuterebbe a migliorare il rendimento del 34%, stabilendo un rapporto sonno-veglia più efficiente e ottimizzando le capacità di controllo ed attenzione del 54%.

 

Secondo il dottor Gonzalo Pin Arboleda, coordinatore dell’Unità di Medicina del sonno dell’Ospedale Quirón di Valencia: <<L’essere umano riceve ogni giorno due o tre finestre mentali che lo indurrebbero al sonno: aprendole per un breve, anche brevissimo periodo di tempo, aiuta il corpo a sopportare meglio il peso della giornata>>. Tutto ciò è importante per un organismo adulto, e diventa fondamentale per bambini ed anziani, i soggetti più vulnerabili e per i quali c’è più bisogno di un’alta qualità della vita.

 

In ogni caso non bisogna mai eccedere. Gli esperti raccomandano infatti che  ogni siesta non superi mai la durata di 30 minuti per non correre il rischio di alterare il delicato equilibrio sonno-veglia e incorrere nella sgradevole insonnia notturna.

 

 

 

 

 

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