La Capitaneria di Porto di Torre del Greco è da tempo impegnata in una meritevole opera di tutela dell’ambiente marino e costiero nella propria zona di pertinenza, che include tra gli altri anche i comuni di Ercolano e Portici. Per conoscere a fondo il modo in cui si svolge quest’attività e scoprire qualcosa di più sulle questioni ambientali del nostro golfo, abbiamo incontrato, per una esclusiva intervista congiunta, il Tenente di Vascello Francesco Amato, Capo Servizio Operativo della Capitaneria ed il professor Giovanni Cozzolino, biologo marino e docente presso l’ateneo Federico II, nonché collaboratore dell’Arpac.
Quali compiti svolge la Guardia Costiera in favore della tutela ambientale? (risponde Francesco Amato)
Secondo l’articolo 135 del Codice dell’Ambiente (Decreto legislativo n° 152 del 2006) il corpo delle Capitanerie di porto deve provvedere alla sorveglianza e all’accertamento delle violazioni quando dalle stesse possono derivare danni o situazioni di pericolo per l’ambiente marino o costiero. Siamo tenuti quindi a sorvegliare ciò che viene sversato in mare e le fonti possono essere sia scarichi fognari che industriali, oppure può trattarsi di sversamenti effettuati da unità in navigazione. Siamo inoltre impegnati per il rispetto di una corretta attività di pesca, che sia quindi sostenibile, collaboriamo con vari Enti pubblici e privati, tra cui l’Istituto Zoologico Anton Dohrn di Napoli per la salvaguardia di alcune specie marine tra cui tartarughe e delfini, e stiamo facendo attivare la raccolta differenziata nei porti di giurisdizione.
Come si svolgono solitamente le indagini in questo campo? (risponde Francesco Amato)
Le indagini nascono da due situazioni differenti: la prima è la segnalazione di una violazione da parte della comunità, mentre la seconda è il monitoraggio che effettuiamo periodicamente. La fase del monitoraggio avviene pattugliando sistematicamente il litorale di giurisdizione sia via mare che via terra, sottoponendo eventuali situazioni anomale al campionamento e all’analisi dell’Arpa Campania, oltre che ispezionando le pescherie per verificare le certificazioni di provenienza e di depurazione, nonché lo stato di conservazione, di tutti i prodotti ittici, ed in particolare dei molluschi, veri e propri “concentratori di rischio”. L’attività di controllo di pescherie e venditori ambulanti si svolge in collaborazione con l’ASL Napoli5, oltre che, spesso, insieme ai Carabinieri o alla Polizia Locale.
Quali sono state le ultime operazioni condotte in quest’ambito dalla Capitaneria torrese? (risponde Francesco Amato)
Durante il mese di Agosto sono state molte le operazioni che hanno visto come protagonista la nostra squadra diretta dal Capitano di Fregata Gaetano Angora. Solo nella settimana di ferragosto abbiamo multato un peschereccio torrese colto in flagrante a praticare pesca a strascico sotto costa. Inoltre in una sola giornata, e grazie ad una segnalazione, è stato interrotto lo sversamento di reflui domestici che aveva interessato il tratto di costa di San Giuseppe alle Paludi; dagli accertamenti era emerso che una anomala immissione di acqua potabile dalla rete idrica nel sistema fognario aveva provocato il cosiddetto “troppo pieno”, con la conseguente fuoriuscita a mare dei liquidi in eccesso. In zona Santa Maria La Bruna, invece, si è svolto un blitz che ha portato al sequestro di quasi 4 quintali di mitili appena sbarcati e destinati al mercato al dettaglio senza essere sottoposti ai controlli previsti. La notte scorsa invece abbiamo rimosso e sequestrato una rete da posta abusiva di 600 metri calata a meno di 50 metri dalla riva.
Quali sono le principali conseguenze della pesca non controllata? (risponde Giovanni Cozzolino)
Il prodotto che non passa per i canali ufficiali non è sottoposto ai controlli di routine per l’osservanza del controllo dei requisiti igienico sanitari, e può certamente provocare seri danni per la salute pubblica. È stato provato il nesso tra consumo di mitili ed epatite A. Nel comune di Ercolano c’è la percentuale più alta in Italia di soggetti che hanno già contratto il virus dell’epatite A.
Cosa deve fare il cittadino che intende aiutarvi in quest’opera? (risponde Francesco Amato)
Avendo più attenzione per il proprio territorio e per le proprie abitudini alimentari, ed eventualmente inviando segnalazioni alla Capitaneria personalmente, telefonicamente o all’ indirizzo e-mail torredelgreco@guardiacostiera.
E proprio mentre stiamo per salutare il Tenente di Vascello e il professore arriva una telefonata di segnalazione: una nave starebbe sversando prodotti di natura non nota al largo di Pietrarsa. Il Tenente di Vascello Amato avvisa subito il Comandante della Capitaneria di porto di Torre del Greco, Capitano di Fregata Gaetano Angora, e in pochissimi minuti parte una motovedetta per controllare la veridicità della segnalazione e dar via ad eventuali indagini.