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Le credenze popolari

La nostra regione è stata sempre ricca di credenze popolari, delle quali alcune sono state mantenute sino ai nostri giorni. Alzi la mano chi, dopo aver rotto uno specchio in casa, non teme sette anni di disgrazie o chi non pone accortenza, a tavola, quando insaporisce la propria pietanza con il sale, avendo paura di rovesciarlo sulla tovaglia. Ci sono però delle usanze particolari ormai sconosciute a noi giovani, ma non per questo meno interessanti. Una credenza piuttosto disgustosa, ad esempio, era diffusa tra le giovani donne in cerca di marito. Queste signorine prendevano alcune gocce del loro sangue mestruale e lo facevano bere all’uomo che intendevano sposare per legarlo definitivamente a sé. In passato, si credeva che, facendo mangiare il cuore di una rondine appena uccisa ad un bambino, egli in futuro sarebbe diventato un uomo dotato di un’intelligenza superiore alla norma. Un’altra singolare credenza, utilizzata per conoscere il sesso del nascituro, era quella di infornare del pane e attendere che passasse qualcuno. In base al sesso della persona che passava per prima, si deduceva quello del futuro neonato. Adesso, informandoci sugli usi e costumi antichi, sorridiamo e mostriamo per essi una curiosità culturale, ma non dobbiamo dimenticare che, in realtà, la superstizione condizionava la vita dei popoli e, in taluni ambienti, continua a farlo, limitando di conseguenza le possibilità di progresso.

 

 

 

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