Duecento anni, ma non lo dimostra: nella città di Torre del Greco, alla Villa delle Ginestre, i giovani torresi il 28 maggio 2019 hanno celebrato L’Infinito di Giacomo Leopardi con l’evento #200infinito. Era il 28 maggio 1819 quando veniva completata la stesura dell’opera celeberrima del poeta di Recanati. Esattamente duecento anni dopo, gli studenti delle scuole di tutta Italia si sono dati appuntamento sui siti storici e sui social per un flash mob che ha reso virale uno dei testi poetici più famosi e amati. La giornata è stata organizzata dal ministero dell’Istruzione, nata da un’idea di Olimpia Leopardi, realizzata con Casa Leopardi, con la collaborazione dell’ufficio scolastico regionale della Campania, il Comune e la Proloco di Torre del Greco.
L’evento in un hashtag – Chi non ha potuto recarsi fisicamente all’appuntamento, ha avuto la possibilità di partecipare all’evento via Instagram. Ed è stato così che i versi de L’Infinito, punto di riferimento imprescindibile nel percorso formativo di ognuno di noi, sono usciti dai libri di scuola e rivissuti nelle voci degli studenti di tutta Italia. All’evento campano, in particolare, sono intervenuti Luigi Gallo, presidente della VII commissione cultura della Camera dei Deputati, Gianluca Del Mastro, presidente della fondazione ente Ville Vesuviane, Paolo Romanello, direttore generale della fondazione ente Ville Vesuviane, Giovanni Palomba, sindaco di Torre del Greco e Luisa Franzese, direttrice dell’ufficio scolastico regionale della Campania. A condurre, il maestro Antonello Aprea, con interventi musicali degli alunni dell’Istituto Scauda-Falcone, accompagnati dal maestro Carlo Manguso e dall’Ensemble di flauti dell’Istituto Giacomo Leopardi.
Il sito - Villa delle Ginestre fu la dimora rustica che vide ospite Giacomo Leopardi. Venne edificata sul finire del ‘600, quando il canonico Simioli, il primo proprietario, volle destinarla a residenza estiva. Qui il Simioli invitò spesso personalità di spicco della cultura napoletana, tra cui Bernardo Tanucci, ministro delle Finanze di Ferdinando IV di Borbone, e Luigi Vanvitelli, che realizzò il disegno della scala che dal piano terra conduce al piano superiore della Villa. Qui Giacomo Leopardi compose due tra le liriche più ispirate, La Ginestra ed Il Tramonto della luna. La villa conserva l’arredo originario, il letto in ferro battuto e altri oggetti appartenuti al poeta recanatese, perfettamente restaurati. Nel 1937, alla presenza del re Vittorio Emanuele III di Savoia, divenne monumento nazionale per aver ospitato il poeta recanatese, con l’apposizione di una lapide commemorativa. Dal 1962 è divenuta proprietà dell’università degli studi di Napoli Federico II, mentre la gestione e la valorizzazione sono affidate alla fondazione ente Ville Vesuviane che ha realizzato all’interno un percorso museale.