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Libera in Goal, un campeggio anticamorra nel cuore di Scampia

Libera-in-GoalLibera in Goal, un campeggio anticamorra nel cuore di Scampia, da giovedì 5 settembre fino a domenica 11 settembre,  presso la Scuola Calcio Arci Scampia. Giunta alla quinta edizione, la manifestazione è  organizzata dalle associazioni Rime di Trieste e Voci di Scampia, con il supporto dell’Arci Scampia di Tonino Piccolo e di Libera Campania.

Torneo dedicato alla vittima innocente Antonio Landieri, ragazzo disabile di 25 anni, morto il 6 novembre 2004 in seguito ad una sparatoria in via Labriola, ai confini tra i quartieri Scampia e Secondigliano. Sparatoria in cui altre cinque persone, tutte incensurate, restarono ferite. Il torneo vedrà la partecipazione di centinaia di ragazzi provenienti da tutta Italia, che pernotteranno in un vero e proprio campeggio resistente nel cuore di Scampia. Durante i tre giorni i ragazzi parteciperanno alle più svariate attività. In mattinata tornei di calcetto senza arbitro e con almeno una donna in campo presso l’Arci Scampia, tornei dedicati alla vittima innocente di camorra Antonio Landieri,  con la partecipazione dei familiari di Antonio. Nel pomeriggio incontro con il magistrato Filippo Beatrice e Mirella La Magna del Gridas. Sostegno, inoltre, alle  attività del progetto Pangea e del giardino dei 5 continenti, aiutando i volontari in attività di giardinaggio e cura del verde. Libera in Goal prevede una tappa anche a Castellammare di Stabia e precisamente all’Asharam Santa Caterina, bene confiscato alla camorra e oggi centro di numerosissime attività culturali. Previsto l’incontro con  Carmine Iovine, scrittore e autore del libro “Asharam – Dove Gandhi ha sconfitto la camorra”. A seguire escursione nella Valle dei Mulini di Gragnano.

Libera in Goal è ormai un appuntamento fisso per il quartiere di Scampia,  evento di aggregazione sociale, di dialogo sul territorio,  dove antimafia, associazioni e giovani  di tutta Italia lasciano un segno concreto,  per fare memoria attraverso l’impegno. Realtà unite per restare nel territorio e provare a trasformarlo, promuovendo ciò  che i principali media non dicono, nel  tentativo di ribadire che Scampia  non è solo eroina, cocaina e morti ammazzati. Ma rivoluzione nel desiderio di rinascere.