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Picasso Parade a Capodimonte fino al 10 luglio

Picasso Parade a Napoli

Picasso Parade a Napoli

A Roma c’è il Papa, a Napoli c’è Dio, così  Jean Cocteau cento anni fa convinse Picasso a venire a Napoli. E dopo un secolo, il viaggio in Italia dell’artista è celebrato a Napoli, a Pompei e a Roma, con una serie di eventi. Ad aprire il sipario delle danze è la città partenopea, con la mostra Picasso Parade Napoli, al Museo del Real Parco di  Capodimonte, dal 8 aprile al 10 luglio.  Evento storico a cura di Sylvain Bellenger e Luigi Gallo, voluto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dalla Soprintendenza di Pompei, dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e dal Teatro dell’Opera di Roma, e che ha visto il contributo della Regione Campania, attraverso la Fondazione regionale Donnaregina per le arti contemporanee e la società regionale Scabec, e la produzione e l’organizzazione di Electa.

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Levento – Permette di sottolineare l’importanza dell’incontro diretto di Picasso con la cultura tradizionale napoletana; aspetto totalmente nuovo negli studi picassiani, attraverso alcune fra le sue maggiori espressioni: il presepio, il teatro popolare e il teatro delle marionette. Non a caso, musicisti, cantanti, pulcinella, ballerine e giocolieri, perfino un teatrino con le marionette nelle sale del museo sono stati ad accogliere chi arrivava a Capodimonte il 7 aprile, per l’anteprima stampa della mostra partenopea. L’intenzione dell’evento è quello di ricreare l’atmosfera della cultura napoletana che conquistò Picasso durante il suo viaggio nella primavera del 1917. Quella stessa atmosfera che ispirò la creazione di Parade, la grande tela dipinta dal maestro spagnolo come scenografia per l’omonimo balletto andato in scena a Parigi 100 secoli fa e che da oggi incanta i visitatori di Capodimonte dalla sala da ballo.

Parade – Esposto per la prima volta in Italia, nella sala da ballo del Museo, è la più grande opera di Picasso, di capitale importanza per l’arte moderna: una tela di 17 metri di base per 10 di altezza, conservata al Centre Georges Pompidou di Parigi ma, per le sue dimensioni, esposta solo in rare occasioni: al Brooklyn Museum (New York 1984); al Palazzo della Gran Guardia (Verona 1990); a Palazzo Grassi (Venezia 1998) e al Centre Pompidou di Metz (2012-2013). Con Parade, il pittore cubista torna alla sua prima ispirazione legata al mondo del circo, rinnovando inoltre l’interesse per la tradizione classica, evocata poi da Cocteau con il suo Richiamo all’ordine.

Oltre Parade – L’opera sarà accompagnata in mostra da un’ampia selezione di lavori del pittore spagnolo. A Capodimonte saranno inoltre esposti i bozzetti eseguiti dall’artista per il balletto Pulcinella, in scena nel 1920 a Parigi con musiche di Stravinsky e coreografie di Massine, insieme a alcune marionette e pupi della maschera napoletana dalla collezione Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte. Altre opere in mostra provenienti da diversi musei e collezioni private fra i quali il Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, il Musée Picasso Paris, il Museu Picasso Barcellona, la Fondation Pierre Bergé-Yves Saint Laurent, la Bibliothèque Historique de la Ville de Paris, la Maison Jean Cocteau, Milly la Forêt, la Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte (FABA), il Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e il Teatro dell’Opera di Roma.

Eventi collaterali – Il Museo di Capodimonte ha programmato per l’occasione una serie di eventi  che approfonderanno temi e aspetti del rapporto di Picasso con la musica e il teatro: cinque concerti con il conservatorio San Pietro a Majella, una coreografia inedita dedicata al balletto di Rosalba Quindici, e una performance creata e interpretata da Valeria Apicella.

Tornando indietro di un secolo - Un gruppo di maestri dell’arte, della danza e del teatro, viaggiavano insieme tra Napoli e Pompei, cercando spunti e idee per nuovi lavori e spettacoli cui dare forma. I quattro “grandi” erano Jean Cocteau, Pablo PicassoLéonide Massine e Sergej Diagilev, che ad inizio secolo cercavano nella nostra terra il seme giusto da piantare per scrivere una pagina indimenticabile della storia del teatro contemporaneo. Proprio in quell’anno, a maggio, avrebbe debuttato a Parigi Parade, spettacolo creato a 10 mani con coreografie di Massine, testo di Cocteau, scene e costumi di Picasso, Balletti di Diagilev e musiche di Satie.

13 marzo 1917  – <<Siamo [Picasso, Sergej Diagilev e Massine] di nuovo a Roma dopo un viaggio a Napoli, e da lì a Pompei in auto. Credo che nessuna città al mondo possa piacermi più di Napoli. L’Antichità classica brulica, nuova di zecca, in questa Montmartre araba, in questo enorme disordine di una kermesse che non ha mai sosta. Il cibo, Dio e la fornicazione, ecco i moventi di questo popolo romanzesco. Il Vesuvio fabbrica tutte le nuvole del mondo. Il mare è blu scuro. Scaglia giacinti sui marciapiedi >> Jean Cocteau, Lettres à sa mère, I, 1898-1918, Paris, Gallimard, 1989 . Cocteau innamorato di Napoli, Picasso meno, tanto che preferì restare a Roma, rispondendo così all’amico che lo invitava a raggiungerlo di nuovo nella città partenopea: <<Sto bene a Roma, e poi c’è il Papa”. Ma Cocteau gli rispose: <<Sì è vero, a Roma c’è il Papa, ma a Napoli c’è Dio>>.

Le dichiarazioni: Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo – <<Da secoli l’Italia è tappa del percorso di formazione di artisti e intellettuali, che nel nostro paese e nelle testimonianze delle tante civiltà che vi sono fiorite hanno trovato e continuano a trovare fonte di ispirazione e motivo di crescita creativa. L’iniziativa ribadisce l’importanza della sinergia fra le diverse istituzioni nazionali per contribuire ad evocare il rapporto di fascinazione tra Picasso e l’Italia>>.

 

Vincenzo De Luca, Presidente Regione Campania: <<Possiamo essere orgogliosi degli eventi che abbiamo finanziato, prima Van Gogh e ora Picasso che fanno seguito all’altro evento. al museo Diocesano, la mostra di Leonardo. Questo è un evento che proietta Napoli sulla scena internazionale e unisce l’antico e il contemporaneo. Lavoriamo con Bellenger per fare interventi strutturali a Capodimonte e per organizzare altri eventi nei prossimi mesi. Vorremmo riuscire a portare qui altri due Van Gogh e pittori francesi. Prepariamo eventi di portata internazionale, Napoli è una grande capitale mondiale della cultura>>.

 

 

Sylvain Bellenger, Direttore Museo e Real Bosco di Capodimonte – <<Apriamo lo sguardo su una pagina fondamentale della storia dell’arte e della cultura. Questa non è solo una mostra su Picasso, ma una dimostrazione, frutto di ricerche precise e scientifiche, del legame tra Picasso  e l’arte popolare napoletana: il presepio, il teatro delle marionette, Pulcinella. Picasso a Napoli è andato dappertutto e ha rubato tutto a tutti. Anche Parade, a guardarlo, è un dipinto che nel fondo vede il Vesuvio ed un allestimento centrale simile ad un presepio napoletano>>.

 

 

Giullaume Apollinaire, poeta – <<Parade scombinerà le idee di molti spettatori. Saranno sorpresi, certo, ma nella maniera più gradevole>>.