Print This Post

Scienza e pace per uno sviluppo sostenibile

Il 10 Novembre l’UNESCO celebra la Giornata mondiale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo. Un ampio dibattito vedrà a Napoli, nei locali del complesso di Città della Scienza, la partecipazione di esponenti del mondo accademico, delle istituzioni locali e dei media.
Il tema di quest’anno è strettamente legato all’integrazione e al dialogo interculturale, per costruire insieme una pace duratura. Towards green societies: equity, inclusiveness, participation è il titolo della manifestazione che mira a sottolineare quale grande contributo la scienza sia in grado di offrire per promuovere uno sviluppo sostenibile. Un graduale processo di avvicinamento di scienza e società civile è doveroso, andando a scardinare le barriere ad un pieno sviluppo sociale che sussistono ancora oggi. Basti pensare alle pratiche discriminatorie che avvengono ancora negli uffici pubblici o nell’accesso ai servizi per fasce protette della popolazione, come i disabili.
Tanti saranno gli spunti di discussione, poiché siamo soprattutto noi italiani a praticare ancora, chi più chi meno, dei trattamenti discriminatori. A cominciare dalle norme che coinvolgono la vita di tutti i giorni, dalle quote rosa nei consigli comunali – di cui un esempio negativo è offerto da alcuni Comuni della provincia di Napoli – alla mancanza di strutture per l’accesso dei disabili a edifici o mezzi pubblici e ai tagli delle ore di sostegno nelle scuole del nostro Paese.
La legge statale n. 67 del 2006 – attuativa della Direttiva CE 78/2000 per la parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro – prevede in tali casi la ricorribilità in giudizio da parte di singoli o associati (leghe, associazioni benefiche ecc.). Qualsiasi tribunale può intimare ad una struttura pubblica la cessazione del comportamento discriminatorio, come previo avvertimento prima di eventuale azione penale.
Il problema è sempre vivo nella nostra realtà. Bisogna allora cercare una soluzione migliore per garantire – soprattutto a partire dalla quotidianità – un maggiore rispetto dei diritti delle persone, della donna quanto del disabile, del minore come dell’immigrato.
E’ un imperativo che a Città della Scienza risuonerà come categorico in un momento simile. Molto basso è l’indice di democratizzazione nel pianeta; secondo un recente rapporto di Freedom House gli Stati liberi al mondo sono soltanto il 46 %. Un dato sconfortante, se si pensa che il prossimo 7 dicembre, a Roma, si celebrerà l’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, nonché della Carta di Nizza.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>